Dal patentino all’assicurazione: vademecum per l’uso dei droni VIDEO

I sorvoli dei velivoli comandati a distanza devono rispettare rigorosi paletti. In tutta Italia si contano 1.939 piloti autorizzati ad operare dai vertici Enac

TRIESTE. C'è chi ha spalancato gli occhi e chi invece ha storto il naso. Il video che un giovane studente triestino ha girato di recente sopra piazza Unità e che è stato pubblicato sul "Piccolo" lo scorso 18 marzo non è passato inosservato.

Le immagini catturate da un drone, che dal mare sale su verso San Giusto, passando poco distante dalla sommità del Municipio, hanno in poco tempo fatto il pieno di “like”, superando le 1500 condivisioni. Il video, in poco più di ottanta secondi, ha infatti restituito uno spaccato di Trieste suggestivo e inusuale, con riprese dall'alto di ottima qualità.

 

Volare su Trieste come se fossimo alati: le suggestive riprese col drone

 

Fra i complimenti «per il gran lavoro svolto», rivolti al giovane videomaker, non sono mancati però i distinguo di chi, dopo aver visionato il filmato, ha ravvisato in quella manciata di secondi una precisa violazione di legge.

«Il ragazzo che ha sorvolato con un drone piazza Unità non compare nell'elenco degli operatori riconosciuti dall'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile - spiega Max Morelli, pilota e istruttore di Sistemi aeromobili a pilotaggio remoto - . Il mezzo che ha utilizzato, considerata la qualità delle immagini, è soggetto a normative specifiche».

 

Droni, ecco il vademecum per usarli correttamente

 

Lo spazio aereo riservato ai droni è relegato al di sotto del limite di 150 metri di altezza e varia anche in base al peso e agli scenari nel quale il drone viene utilizzato. «I minidroni che non superano i 300 grammi di peso - precisa Morelli - vanno registrati on-line, dopo aver prodotto una apposita documentazione, e vanno anche assicurati».

Per volare sopra un ambiente urbano con questo tipo di sistema aeromobile è necessario attenersi a normative ben precise. La situazione si complica quando il peso del drone supera invece i 300 grammi, arrivando a toccare anche i 4 chilogrammi.

«In questo caso - continua Morelli - è necessario disporre di un patentino e ci si deve sottoporre a una visita medica, a un esame teorico e a una prova pratica senza ricorrere all'ausilio dell'autopilota. Anche la copertura assicurativa viene adeguata al peso del drone ed è obbligatorio registrarsi al sito internet dell'Enac».

Sono questi gli strumenti che vengono utilizzati per scopi professionali, come le analisi 3D, le ispezioni tecniche e la ricerca di dispersi, solo per fare alcuni esempi. Questi droni non possono volare sopra assembramenti di persone e possono attraversare un territorio urbanizzato solamente se autorizzati ad affrontare operazioni critiche e se pilotati da persone certificate a farlo.

«Quelle immagini sono state girate al 100 per cento da un drone di categoria superiore - puntualizza l'esperto Morelli, nonostante l'autore del video affermi il contrario - , il cui peso supera sicuramente i 300 grammi. Chi l'ha utilizzato, passando sopra alle persone, alle case e alle macchine, evidentemente non è consapevole di cosa possa succedere se un chilogrammo o più di quadricottero precipita dopo essere stato colpito da un gabbiano.

Alle volte basta una piccola distrazione, un cellulare che suona, e si può perdere il contatto visivo con la macchina oppure il drone può perdere il segnale radio perché è stato spinto troppo in alto».

In Italia, secondo i dati rilevati alla fine del 2016, sono registrati 1939 piloti che possono operare in contesti “non critici”, mentre sono 395 le persone abilitate a sorvolare il contesto urbano. La categoria dei minidroni, quella sotto i 300 grammi di peso, conta invece 197 piloti ufficiali. Il numero dei droni non registrati, però, è sicuramente più elevato ed è per questo che l'Enac sta cercando di aumentare per questi ultimi i controlli.

«Per esperienza personale - le parole del pilota triestino che collabora con enti pubblici e privati per realizzare riprese video professionali - posso dire con certezza che nell'ambito dei droni il patentino ha un'enorme utilità. È necessario prendere coscienza del fatto che queste macchine non sono giocattoli, ma che se utilizzate male possono piombare su una persona da oltre cento metri d'altezza.

Chi le utilizza deve riuscire a gestire le procedure di controllo e sicurezza in caso di emergenza, sapendo che al di sopra dei 150 metri d'altezza volano anche gli ultraleggeri e tenendo conto che se l'Enac emette un “Notam” è obbligatorio rispettare le prescrizioni stabilite dal bollettino in questione, che serve a mettere in sicurezza un'area dove magari stanno volando dei mezzi di emergenza oppure dei velivoli impegnati nelle riprese di un evento».

Morelli, che ha frequentato il centro di formazione Italdron che ha sede all'interno dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari, tende una mano al giovane pilota triestino: «Si unisca a noi, gli daremo volentieri una mano».

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