Dal Palazzo all’AsuiTs Mariotto nominato direttore sanitario
TRIESTE Sarà il deus ex machina delle relazioni sanitarie, la persona che si terrà costantemente in contatto con i medici e il personale, si addentrerà nei reparti e girerà fra i corridoi, per poi uscire dall’ospedale con l’intento di mantenere i rapporti con il territorio, in particolare con i medici di famiglia «che sono una risorsa preziosa e che ricoprono un luogo fondamentale». È questo lo spirito con cui Aldo Mariotto, 58 anni, veneziano di origine e triestino d’adozione, approda alla direzione sanitaria dell’AsuiTs.
La nomina da parte del direttore generale Adriano Marcolongo - «che conosco bene e con cui sono in perfetta sintonia», commenta ha visto concretizzarsi il cambio di vertice giusto ieri. Mariotto lascia dunque la Regione - da febbraio 2015 dirigeva l’area “Servizi di assistenza primaria” afferente alla Direzione centrale salute - e passa all’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste, subentrando a Emanuela Fragiacomo, che torna a sua volta alla direzione del Distretto 4 di San Giovanni.
Quattro le priorità cui Mariotto punta, dando centralità a relazione e comunicazione. Al primo posto cita il rapporto con l’utenza: «Già nella mia esperienza in Regione ho avuto modo di occuparmi dei problemi posti dai pazienti. Da direttore sanitario dell’AsuiTs continuerò a fare in modo che ogni reclamo possa essere preso in carico».
L’integrazione fra medici ospedalieri e territoriali è il secondo punto. Ecco che una buona comunicazione fra i diversi specialisti che si prendono in carico un paziente diventa fondamentale. «Deve essere garantita la continuità assistenziale nel percorso che vede per esempio un paziente dimesso dall’ospedale avere ancora bisogno di cure. Per raggiungere l’obiettivo - precisa Mariotto - , i medici devono avere chiari i propri ambiti di competenza e devono parlarsi fra loro».
Le liste d’attesa troppo lunghe sono al terzo posto del manifesto d’intenti. Come abbatterle? «Dobbiamo evitare che ci sia un danno legato al ritardo della prestazione. È opportuno che i medici si accordino sulle situazioni cliniche definendo le priorità». Infine la valutazione delle tecnologie sanitarie. L’innovazione, spiega il neo direttore, non è sempre sinonimo di vantaggio ed efficienza. Emerge così «il ruolo importante dell’Università nella valutazione scientifica delle tecnologie di volta in volta introdotte».
La nomina di Mariotto arriva in un momento rivoluzionario per l’ospedale di Cattinara, interessato, come noto, dalla maxi riqualificazione che ne vedrà, entro sei anni, l’assetto completamente rinnovato. «Una grande trasformazione. Si passa dall’ospedale del passato a quello del futuro. I posti letto si contraggono e anche in quest’ottica assumono un ruolo fondamentale le alte tecnologie e, ancora, il rapporto con il territorio. Dal punto di vista tecnico le soluzioni adottate mirano a garantire sicurezza, vivibilità e funzionalità dei locali. Ma noi dobbiamo essere capaci di occuparci dei contenuti. In questo senso l’ampliamento dell’ospedale di Cattinara (con l’aggregazione dell’Irccs Burlo Garofolo, ndr) - conclude il nuovo direttore sanitario - deve essere l’occasione per riorganizzare i contenuti».
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