Dal mutuo per la casa all’acquisto dell’auto. Rate sul groppone per un triestino su due
Finanziamenti, prestiti personali, pagamenti a tappe: il 43,6% dei cittadini sceglie una di queste strade. Specie i giovani

TRIESTE Oltre quattro triestini su dieci, precisamente il 43,6%, hanno un credito attivo. Un dato in crescita – nel 2016 nella nostra provincia ad utilizzare il credito rateale era il 35,9% dei residenti – e che colloca il territorio leggermente sopra alla media nazionale del 41,3%, ma al di sotto di quella regionale del 44,9%. Una percentuale, quella regionale, che vede il Friuli Venezia Giulia secondo solo alla Toscana (46,5%) per popolazione maggiorenne con almeno un rapporto di credito attivo.
I dati relativi a mutui, rate per pagare televisori, frigoriferi, telefoni cellulari o automobili, e poi finanziamenti personali per coprire qualche debito, pagare il dentista o, ad esempio, bollette o affitti arretrati, sono raccolti nell’analisi di Mister Credit sull’utilizzo del credito rateale da parte dei consumatori italiani, con un focus anche sulla nostra regione. Sotto la lente i dati del primo semestre 2020 disponibili in Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif con oltre 85 milioni di posizioni creditizie. Lo studio, che ha escluso i finanziamenti a sofferenza, fornisce una fotografia della situazione debitoria dei consumatori e della propensione delle famiglie del nostro territorio a ricorrere al credito. I dati indicano che nella provincia di Trieste la rata mensile pro capite è di 310 euro (333 euro quella nazionale e 337 euro quella regionale), e l’indebitamento medio è di 34.245 euro, quando in Friuli Venezia Giulia si attesta a 35.542 euro e nel resto del Paese a 32.253.
Ma per cosa si indebitano i triestini? Riguardo l’incidenza dei diversi tipi di finanziamento nel portafoglio delle famiglie, nel 41,2% dei casi troviamo prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi come auto, moto, viaggi, elettrodomestici. A seguire, nel 32% dei casi, ci sono i prestiti personali, quelli legati all’esigenza di un cittadino o di un nucleo familiare di far fronte ad un’emergenza, a un bisogno di liquidità per colmare una situazione critica e la poca disponibilità di denaro.
A confermare questa tendenza sono i commercianti che a Trieste propongono articoli acquistabili con rateizzazioni. «Da noi su 4 clienti che portano a termine un acquisto, almeno 3 rateizzano l’importo – indica Andrea Baroncelli, socio di Centro Moto Trieste di largo Sonnino, specializzato nella vendita di mezzi a due ruote –. Sono pochissimi quelli che non fanno ricorso al credito rateale – osserva l’imprenditore –, questo anche per il fatto che ci sono forti promozioni a tasso zero che incentivano a dilazionare il pagamento. Il più delle volte viene sottoscritta una rateizzazione per 24 mesi, in media da 120 euro al mese. A saldare subito il dovuto in un’unica rata sono per lo più persone più adulte, i giovani rateizzano».
Mauro Visintini, titolare di Unieuro City di via Imbriani, spiega che «puntano a rateizzare quando l’importo supera i 600-700 euro. Nel mio negozio vedo sottoscrivere rateizzazioni in media per 10-12 mesi e solo per grandi elettrodomestici».
Il 26,8% dei residenti nella provincia di Trieste ha contratto invece un mutuo immobiliare, un dato superiore alla media italiana e che colloca più in generale il Friuli Venezia Giulia ai primi posti a livello nazionale (29,8%) per crediti legati agli investimenti sul mattone. Dando uno sguardo ai dati a livello nazionale, emerge come la domanda di credito da parte degli italiani sia tornata ai livelli precedenti all’emergenza Covid-19. I numeri relativi al primo semestre 2020 hanno infatti registrato un aumento del 4,8% della domanda rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con il 41,3% della popolazione maggiorenne che oggi ha un mutuo o un prestito attivo. —
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