Dal “Monon” a Uolter. E il dialetto spopola

TRIESTE Decine di migliaia di copie vendute con “best seller” assoluti, da “El Pedocin” a “Mirella boutique”. Per non parlare dei giochi da tavolo “Frico” (seimila scatole bruciate) e “Barkolana”. Ma anche l’organizzazione, assieme all’Associazione Spiz, di eventi iconici come l’Olimpiade dele Clanfe e la Rampigada Santa.
Quella de “Il manuale della boba de Borgo”, scritto da Flavio Furian e Maxino e incentrato sul personaggio del momento, non è che l’ultima intuizione di Diego Manna, classe ’79, il direttore editoriale di Bora.La. Una realtà nata solo pochi anni fa, ma che ha bruciato le tappe a livello locale e non solo, tra riscontri di vendita, vetrine dedicate, presentazioni affollatissime e riconoscimenti letterari.
«Siamo – spiega l’autore della saga “Monon Behaviour” da cui è nato tutto – una giovane realtà editoriale che si occupa di pubblicazioni su Trieste, il suo dialetto e le sue tradizioni». A caratterizzarla titoli di successo: la collana “strafanici” con i libri di Micol Brusaferro dedicati a Pedocin e Mirella, per complessive 15 mila copie vendute, i volumi delle risposte triestine e friulane di Andrej Prassel, arrivati a quota tremila, e “The Origin of Nosepolis”, capitolo di chiusura del ciclo del “Monon” che in totale ha venduto 10 mila volumi. «Ma idee e argomenti – precisa Manna – si devono ai singoli autori: io mi sono limitato a valutare quale fosse il taglio migliore da dare. Per esempio, per il libro sulla “boba” impersonata da Furian, ho pensato a un manuale perché è difficile restituire la comicità di uno sketch in un libro».
La presentazione con firmacopie si è tenuta al Thelma Louise Bar di Borgo San Sergio. E non poteva essere altrimenti perché è proprio lì che nasce il mito di Uolter: protagonista di meme virali e clip da oltre duemilioni di clic e – c’è da scommetterci – maschera più gettonata al prossimo Carnevale. «Sarà solo la prima di varie presentazioni», promettono: «Abbiamo invitato le massime autorità cittadine e faremo la diretta web: sarà un delirio». Chi verrà vestito da Uolter avrà dei posti assicurati. Ma c’è da giurare che non saranno sufficienti. Il libro (64 pagine al prezzo di cinque euro), è una vera e propria enciclopedia per aspiranti “bobe”: insegna a non confondersi con altre categorie tipicamente triestine come “legere”, “nagane” e “tare”, illustra l’alfabeto “boba style” – dalla A di “Ailo” alla Z di “Zaflaucic” – e indica l’abbigliamento e gli atteggiamenti da tenere con ex moglie, “babe” o forze dell’ordine. Il manuale sta andando a ruba ed è già in ristampa: si può acquistare alle serate, in libreria e anche online, su botega.la.
Per Carnevale, poi, Furian e Maxino hanno ideato una versione “boba” di “Gioca Jouer”, il cui video verrà girato all’evento di Borgo: chi vuole può partecipare, naturalmente vestito da Uolter.
Manna nasce però come biologo ed educatore ambientale. «Ma è un lavoro che ho lasciato per dedicarmi a quello di editore: è vario e mi dà grandi soddisfazioni». Scoperta la passione per la scrittura, ha applicato quindi il metodo scientifico ad argomenti leggeri e tipicamente triestini.
«È nato così il “Monon” – ricorda – dall’uso di una lingua ibrida inglese-triestino». Interamente in dialetto – ma premiati a livello nazionale – sono invece le “Ciclomaldobrie”, in cui ripercorre i suoi viaggi in bici in giro per l’Europa, inframezzandoli con i divertenti racconti di due anziani in un frasco, Ucio e Ciano.
“L’osmiza sul mare” ha ottenuto il premio della giuria a un concorso letterario e il successivo capitolo, “Polska... rivemo!”, si è classificato secondo al concorso nazionale per i dialetti. Dove “Daghe” di Ricky Russo ha vinto poi nel 2017. «Dalla prima pubblicazione le cose si sono evolute in maniera spontanea e naturale. E gli incontri con autori e giovani entusiasti hanno fatto il resto. Trieste – conclude lo stesso Manna – è una fucina di idee e talenti da valorizzare tanto che il calendario delle pubblicazioni arriva addirittura a Natale 2020».—
Riproduzione riservata © Il Piccolo