Dal legno alla pietra, alla scoperta dei 4 mila presepi della regione
TRIESTE La raffigurazione della natività di Gesù è una antica tradizione che continua inalterata, carica di simboli e sentimenti profondi. Sono oltre quattromila le opere – da quelle monumentali a quelle contenute in una bottiglia, da quelle nelle chiese a quelle inserite in pregevoli contesti naturali - sparse in 181 località della regione ed esposte fino al 6 gennaio. Partendo da Villa Manin, grazie all’organizzazione del Comitato Regionale del Fvg, dell’Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia e col sostegno della Fondazione Friuli, la rassegna “Presepi Fvg - La tradizione che prende forma” è un viaggio in una delle più preziose tradizioni italiane. Le Natività si ammirano a Villa Manin a Codroipo, a Trieste nelle sedi del Consiglio e Giunta regionale, a Udine in Galleria Modotti e nelle 12 aree geografiche che compongono la “mappa” del Giro Presepi Fvg.
La Rassegna dell’Arte presepiale in Fvg è la parte centrale del progetto: a Villa Manin ecco oltre cento opere fatte a mano provenienti anche da fuori regione e dall’estero (per orari e visite guidate: tel. 0432-900908).
Quest’anno, dopo le devastazioni prodotte dal maltempo in molte aree montane, l’iniziativa sposa un messaggio di solidarietà: sostenere le zone colpite proprio visitandone i presepi. La Carnia, Sappada, la Valcellina regalano squarci di paesaggi incantati che, con la preziosità dei presepi, saranno ancora più affascinanti. Fra questi borghi c’è Poffabro, a duemila metri di altezza, dove durante l’Avvento si ha la sensazione di passeggiare in un museo all’aria aperta. Questo borgo in provincia di Pordenone diventa un autentico presepe nel presepe, con un centinaio di opere che costellano strade, finestre, si aprono come scrigni in silenziosi cortili e ornano i famosi ballatoi di legno.
Ma spulciando su www.presepifvg.it, le proposte sono tantissime. Ecco per esempio in Carnia, a Paluzza, il presepe realizzato con vecchie bambole alte circa 70 cm e vestite con antichi costumi carnici. A Stolvizza di Resia si ammirano i “Presepi per la via” ai quali dalla vigilia di Natale si aggiunge il presepe a grandezza d’uomo con sagome di legno. Mentre la Grande stella di Stolvizza il 24 e 26 dicembre e il 6 gennaio scenderà dalla montagna per illuminare uno dei vari presepi viventi che si trovano sul territorio, come quello di Barcis, con tanto di animali.
A Malborghetto-Valbruna il “presepe nell’armadio” presenta 110 pupazzi realizzati con anima di legno e abiti tipici cuciti a mano raffiguranti gli abitanti del paese: il tutto in una vetrina-armadio nella chiesa parrocchiale.
Torna poi sul lago di Cornino il Natale subacqueo, che la sera del 24 dicembre, dopo la messa celebrata sulle sponde del lago, vede i sub far nascere dai fondali la statua del Bambino e deporla al centro del lago mentre le altre statue avanzano spinte dai sub fino al centro dello specchio d’acqua dove si accende la stella cometa. Sul greto del Natisone invece ecco il presepe di Cividale del Friuli, con i sub che il 24 dicembre trasportano il Bambino a nuoto nel fiume. E ancora, a Romans di Varmo c’è il suggestivo presepe sull’acqua costruito modellando del ferro...
A Forgaria, nella vecchia latteria spazio al presepe originale con pietre e sassi trovati lungo i sentieri. A Sutrio ecco oltre 50 presepi artigianali lungo vie, cortili e stalle appositamente adibite, che ha il suo fulcro nel Presepio di Teno ampliato e perfezionato per quasi trent’anni da un artigiano. A Mereto di Tomba si usano materiali di recupero, dai tronchi di legno agli avanzi di stoffe. Non mancano le tappe fra Gorizia e Trieste, dal presepe animato di Lucinico a quello di Selz (Ronchi dei Legionario). A corollario, un concorso per le scuole e un contest fotografico. Tutte le informazioni sulla pagina Facebook Presepi in Friuli Venezia Giulia e su www.presepifvg.it. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo