Dal disoccupato a chi ha finito un corso: «Non temiamo né turni né spostamenti»

Bonaventura Monfalcone-25.11.2019 Recruiting day-Municipio-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-25.11.2019 Recruiting day-Municipio-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

Giovani, meno giovani, stranieri. Tutti uniti ieri a Monfalcone dalla ricerca di un lavoro. Magari non quello dei sogni, ma capace, però, di offrire uno stipendio, delle opportunità, una prospettiva. I volti e le voci si sovrappongono in piazza della Repubblica, davanti al municipio, come le storie di chi ha deciso di partecipare al nuovo reclutamento per l’indotto della navalmeccanica. Di anni ne ha 24 Andrea Zorzi e una gran massa di dreadlocks. Originario di Brescia, ma ora residente a Grado, all’appuntamento si è presentato forte non solo della sua età, ma anche del corso Enfap per saldatore già frequentato grazie al progetto Pipol della Regione. «Sono giovane, ho appena fatto il corso – dice –. Penso di avere delle buone possibilità. Non mi preoccupa lavorare per un’impresa delle indotto Fincantieri».

Il bengalese Rigan ha un anno di meno ed è da due anni e mezzo a Monfalcone, dove spiega di essere venuto da solo. Del reclutamento ha sentito parlare in città e ha deciso di presentarsi, assieme ad altri conoscenti, pur non avendo frequentato un corso di formazione specifico per i profili richieste. Rigan non è l’unico straniero a essersi messo in fila, con la speranza di un colloquio e della possibilità di trovare un impiego nella cantieristica. Ability Lucky ha 30 anni, arriva da Udine, dove ha moglie e tre figli, ma è originario della Nigeria. «Ho già lavorato in fabbrica – racconta –. Sono in Italia da quasi 9 anni e spero in questa possibilità. Mi hanno licenziato a ottobre per un calo del lavoro. E non è assolutamente un problema spostarsi per lavoro, anche perché conosco delle persone, sempre originarie della Nigeria, che già lavorano nel cantiere navale».

Anche Simone Gullo, che abita a Fiumicello, crede che non sia affatto un problema raggiungere lo stabilimento Fincantieri. Soprattutto se c’è bisogno di lavorare. «Ho 41 anni e sono in disoccupazione da marzo – spiega in attesa di entrare in municipio –. Lavoravo da 15 anni per una ditta impegnata nel settore ferroviario, che però ha chiuso i battenti». Alle spalle non c’è un corso di formazione per saldatore, carpentiere o tubista, ma l’esperienza accumulata anche nella carpenteria. «Ho anche la patente per la conduzione del muletto e quella antincendio», aggiunge. «Sono fermo da troppi mesi e quindi spero di avere una possibilità – aggiunge –. C’è bisogno di uno stipendio per vivere. Non è un problema la distanza, come non lo è lavorare il sabato». Tra gli iscritti all’evento ancora alcuni ex lavoratori di Eaton senza impiego a quasi due anni dalla chiusura della fabbrica. «Ho 54 anni, sono perito meccanico, ma dal diploma sono passati 35 anni – racconta Fausto Miniussi –. Finora ho ottenuto solo un colloquio con una ditta del settore della coibentazione. A giugno del 2020 la Naspi finisce e quindi ci troviamo con l’acqua alla gola». A 24 anni e con un diploma di perito elettronico ed elettrotecnico all’Isis Marconi di Staranzano, il monfalconese Diego Diminich racconta di non essere mai rimasto senza lavoro dall’uscita dalle superiori in poi. «Tranne in quest’ultimo periodo – dice –. Avevo deciso di cambiare e sono entrato nel marketing, ma non sono stato pagato». Da qui la decisione di mettersi in gioco con il reclutamento, dopo aver comunque fatto esperienza in diverse realtà locali, tra cui Montecarlo Yachts e Sbe. «Sempre però con contratti a termine e così alla fine ti chiedi se vali o non vali», aggiunge. —

La. Bl.

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