Dal 2015 acque pulite da Nova Gorica
Entro giugno 2015 sarà realizzato il sistema delle reti fognarie mentre entro il mese successivo (luglio 2015) sarà pronto il nuovo depuratore di Nova Gorica. In questa maniera verrà risolto alla radice il problema dell’inquinamento dell’Isonzo e, di conseguenza, del litorale monfalconese.
Verranno realizzati ben 11 chilometri di rete fognaria e un depuratore costruito con la migliore tecnologia a diSposizione, quella “a membrane”. Un progetto che servirà un bacino di 50mila abitanti, con l’acqua che, concluso il ciclo di depurazione, avrà le caratteristiche chimico-fisiche per essere balneabile e rilasciata nel torrente Vrtojbica, che poi sfocia nel Vipacco.
Tutti questi interventi li sta realizzando la società Vodovodi, su mandato dei Comuni di Nova Gorica, Sempeter-Vrtojba e Miren-Kostanjevica. Costruito nella zona artigianale tra i comuni di Sempeter-Vrtojba e Miren-Kostanjevica, l’impianto costerà 41 milioni di euro (Iva esclusa), di cui 28 milioni arriveranno dal Fondo di coesione europeo, 5 milioni da finanziamenti statali e 7 milioni dai tre Comuni interessati.
I lavori di realizzazione dell’impianto di depurazione sono stati l’argomento più importante della due giorni che ha visto insieme una delegazione italo-slovena, presieduta dal sottosegretario all’ambiente della Slovenia Mitja Bricelj, accompagnato dai tecnici del Ministero dell’ambiente e degli esteri, e di cui facevano parte, oltre ai vertici della società di gestione del sistema idrico integrato Vodovodi e al direttore dell’istituto per la tutela dell'ambiente di Nova Gorica, il ministro plenipotenziario italiano Francesco De Luigi, accompagnato da funzionari del Ministero dell’ambiente, dall’assessore regionale Sara Vito, la vicepresidente della Provincia Mara Cernic, il dirigente della direzione ambiente della Provincia di Gorizia e del Cato Flavio Gabrielcig, il presidente del Consorzio di bonifica della pianura isontina Enzo Lorenzon, il direttore Daniele Luis, il rappresentante dell'Ispra Maurizio Ferla, Roberto Casarini, segretario dell'Autorità di bacino.
Grande soddisfazione è stata espressa dall’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito: «Queste due giornate di Commissione congiunta italo-slovena sono state estremamente importanti e costruttive per l’ambiente, oltre ad aver messo insieme Italia, Slovenia, Regione Friuli Venezia Giulia e gli attori locali coinvolti nel progetto. La presenza del ministro De Luigi, inoltre – ha sottolineato Sara Vito – dimostra l’attenzione del Governo nazionale per le tematiche ambientali e come il dialogo tra la nostra Regione e il Governo sia un elemento di grande aiuto per promuovere sempre più una strategia proficua e concreta su molti argomenti, in particolare sul tema della tutela delle acque. La notizia dell’impianto in territorio sloveno è estremamente importante e che attendevamo.»
Così, invece, la vicepresidente e assessore all’Ambiente della Provincia di Gorizia, Mara Cernic: «È un ottimo progetto, lo aspettavamo da lungo tempo e credo che non sia da considerarsi un progetto limitato alla parte slovena. Si tratta infatti di un impianto a servizio di tutto il territorio e di cui tutti ne trarremo beneficio, anche perché le acque nere del Corno saranno deviate al depuratore e non entreranno più in Italia».
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