Dainotti capo dei Gip lancia l’allarme organico

Nomina unanime del Csm. Il neopresidente della sezione: «Siamo sull’orlo del collasso, possiamo gestire solo le urgenze»
Foto BRUNI Trieste 09 02 2011 Volodymyr Babynets,il camionista ucraiono arrestato-il GIP Dainotti
Foto BRUNI Trieste 09 02 2011 Volodymyr Babynets,il camionista ucraiono arrestato-il GIP Dainotti



Il Csm ha deliberato all’unanimità, nel corso della giornata di mercoledì, la nomina del giudice Luigi Dainotti alla presidenza della sezione Gip del Tribunale di Trieste. L’attribuzione dell’incarico diventa così definitiva, dopo che il magistrato l’aveva ricoperta in via provvisoria dal 5 aprile in seguito al pensionamento del collega Guido Patriarchi. Nel febbraio del 2015 il magistrato triestino era stato nominato presidente aggiunto della stessa sezione.

Una nomina che, peraltro, arriva nel momento peggiore per la sezione Gip del palazzo di giustizia in Foro Ulpiano. E Dainotti, a poche ore dalla nomina, ha lanciato un grido d’allarme perché si sta aggravando il problema dell’insufficienza numerica dell’organico. La sezione è composta in questo momento da soli tre giudici: oltre a Dainotti, ci sono Marco Casavecchia e Massimo Tomassini, quest’ultimo assente negli ultimi giorni per la positività al Covid.

Nei mesi scorsi, oltre al pensionamento di Patriarchi, c’è stato il trasferimento di Giorgio Nicoli, che ora è operativo come giudice nei dibattimenti penali.

In pratica, in questi giorni la sezione è operativa con soli due magistrati ed è «sull’orlo del collasso» ha affermato ieri Dainotti. «Riusciamo a gestire solo le urgenze e i casi più gravi – ha sottolineato il neopresidente –, con il risultato che il flusso degli altri procedimenti rallenta». L’organico pieno sarebbe composto da quattro magistrati, compreso il presidente.

Un tema annoso quello dell’insufficienza numerica dell’organico per quanto riguarda il palazzo di giustizia del capoluogo giuliano e troppo spesso le grida d’allarme lanciati dagli stessi giudici, in primis il presidente del Tribunale Piervalerio Reinotti, sono rimaste inascoltate. A pesare è in particolare il sotto organico amministrativo. Sempre meno personale per far fronte a un arretrato e a incombenze in crescita costante: basti pensare al boom delle richieste di gratuito patrocinio per protezione internazionale e convalide di trattenimento dei migranti nel Cpr di Gradisca (dal 16 dicembre la competenza ricade su Trieste in qualità di Tribunale distrettuale).

Il Presidente e la dirigente amministrativa hanno segnalato ripetutamente la situazione a uffici superiori e Ministero. Su 91 dipendenti della pianta organica, si è scesi ora a 57. La scopertura dell’organico è arrivata a toccare ormai il 35%.

Da ricordare che il Tribunale triestino ha sostenuto nei mesi scorsi un’ispezione ministeriale che ha riconosciuto la buona organizzazione, la dedizione e la professionalità degli addetti, suggerendo di sgravare il personale da alcuni compiti da riassegnare alle cancellerie. In estate più di qualche dipendente si è reso disponibile a posticipare le ferie, a lavorare fuori orario senza chiedere il riconoscimento dello straordinario oppure a venire a lavorare durante le ferie. —



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