Dai timbri alla fotocamera: le spese dei grillini online
Mentre sul Consiglio regionale imperversano ancora gli strascichi delle inchieste della magistratura, con la raffica di rinvii a giudizio degli indagati finiti nell’occhio del ciclone, i grillini mettono in atto l’operazione trasparenza. Dove? Sul web, naturalmente. È lì che si possono controllare, filo per segno, tutte le “Spese di funzionamento” dei cinque consiglieri che compongono il Movimento Cinque Stelle in piazza Oberdan. Non era mai accaduto che un gruppo mettesse in vetrina le proprie uscite. Chissà perché. Ma, evidentemente, i pentastellati non hanno nulla da nascondere.
Da giugno a settembre, come risulta dal sito della squadra regionale, il totale delle uscite ammonta a 8mila e 300 euro. Anzi, a 8.398,94, per la precisione. Perché di precisione si tratta: la lista mette nero su bianco qualsiasi spesa, fino all’ultimo centesimo. Ci sono, ad esempio, i costi di tenuta del conto: 6 euro per l’emissione del bancomat e 6,85 per l’imposta di bollo e così via. La parte più sostanziosa, al di là delle fatture mensili dell’addetto stampa (1.034,20 euro), riguarda, in sostanza, proprio l’operazione trasparenza. Per allestire la pagina online del gruppo, dove i cinque consiglierei del Movimento riportano la propria attività, il programma, i video, i comunicati, le iniziative e i forum, i grillini hanno sborsato un totale di 3.002 euro. Novantasei euro, inoltre, sono andati per prenotare una sala il 30 settembre mentre sul resto, come la cancelleria, i timbri, l’acquisto di giornali cartacei e gli abbonamenti online, si aggira su poche decine di euro.
Una delle spese più consistenti per il gruppo è quindi la telecamera: 477,15 euro. Uno strumento che i cinque consiglieri utilizzano per riprendere le conferenze stampa e per diffondere i propri messaggi agli attivisti. Tutto qua. Anche in questo caso, come lo è per buona parte degli stipendi mensili che regolarmente vengono restituiti (circa 100 mila euro il totale del primo trimestre di legislatura), si tratta di un risparmio. In base alle norme in vigore in Consiglio regionale, attualmente per il proprio funzionamento il gruppo riceve ogni mese circa 10mila euro, ricorda la capogruppo Elena Bianchi. Sono 1.000 euro ad eletto, a cui si aggiungono 1.500 euro per ogni consigliere-donna. Con gli 8mila euro, rendicontati da giugno a settembre, in pratica il M5S ha utilizzato meno di un quarto del dovuto. Quel che avanza verrà reso agli uffici del Consiglio.
Effettivamente nella lista non c’è traccia di spese di rappresentanza: pranzi, cene, alberghi, caffè, gelati e buffet di sorta. Quanto cioè sta mettendo in serio imbarazzo buona parte dei consiglieri della passata legislatura finiti nella tempesta giudiziaria. Nell’elenco pubblicato online dai grillini non figura nulla di tutto ciò. «Certo, anche noi mangiamo e anche noi abbiamo incontri politici con elettori e altri, ma paghiamo di tasca nostra e non ci facciamo rimborsare niente del genere» commenta Bianchi. E aggiunge: «Cose di questo tipo per noi semplicemente non esistono – sottolinea la capogruppo – non li prendiamo in considerazione». Lo staff grillino fa notare come la stessa Bianchi, recentemente, si è recata negli Stati Uniti per motivi personali. Già che c’era ha approfittato per incontrare, in rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia, uno dei massimi funzionari che a San Francisco si occupano di rifiuti urbani. Un viaggio che poi la grillina non si è fatta rimborsare.
Non si esclude, tuttavia, che l’ammontare complessivo nei prossimi mesi possa crescere, ammette la capogruppo. «Potremo aver bisogno di quei soldi per organizzare convegni – afferma – o per consulenze esterne, necessarie a preparare leggi e mozioni da proporre in aula o, ancora, per la promozione dell’attività politica del gruppo».
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