Dai prof in ricognizione ai giovani entusiasti: la mostra di Van Gogh al Revoltella di Trieste parte con il botto

Il primo giorno della rassegna ha calamitato triestini e non. I dati ufficiali sull’affluenza saranno resi noti a fine settimana

Alessandra Tognolli
Visitatori alla mostra di Van Gogh a Trieste nelle foto ndi Massimo Silvano
Visitatori alla mostra di Van Gogh a Trieste nelle foto ndi Massimo Silvano

TRIESTE Trieste si tinge di giallo: al via la mostra dei record. Giovedì sera, infatti, al Museo Revoltella si è conclusa con un trionfo di pubblico la prima giornata della rassegna dedicata a Van Gogh. In occasione dell’Open Day, numerosi sono stati i docenti che hanno approfittato dell’opportunità per immergersi in quest’universo di colori.

La mostra di Van Gogh a Trieste
Il seminatore, 1888 circa, © Kröller-Müller Museum, Otterlo

«Veramente notevole, da vedere più volte. La scelta delle opere e la musica di sottofondo creano un impatto che non dimentichi. La disposizione dei quadri poi funziona molto bene, inserire a metà del percorso la sala multimediale aiuta a spezzare il ritmo e a mantenere alta l’attenzione dei visitatori. Torneremo sicuramente con i ragazzi della nostra scuola», commentano Antonio Cavaliere e Luisella Beltrame, entrambi insegnanti di sostegno alle superiori.

Concorda con loro un gruppo di docenti dell’Istituto comprensivo “Ai Campi Elisi”: «È un’esposizione completa e soddisfacente, le spiegazioni sono esaustive e i singoli quadri sono stati ben valorizzati. Ci aspettavamo meno opere, invece è molto ricca e variegata. La presenza del Qr code poi rappresenta un valore aggiunto, consente ai visitatori di approfondire l’esperienza e comprendere meglio le varie sezioni dell’esposizione».

Tra i numerosi insegnanti si possono già scorgere alcuni studenti. Filippo Furlanis e Rachele Mezzavila, abituali frequentatori delle mostre in città, hanno già visto Van Gogh sia a Vienna che a Parigi, ma l’esposizione ha comunque riservato loro qualche piacevole sorpresa. «Solitamente, non appena viene presentato qualcosa di nuovo in città, ci affrettiamo a vederlo insieme. È stato bello poter osservare dal vivo anche i lavori meno noti dell’artista, e apprendere più informazioni sulla vita personale. L’opera preferita? Sicuramente il Burrone».

Presentata la mostra “Van Gogh” a Trieste: 50 capolavori visitabili al museo Revoltella
Il giardiniere, Saint-Rémy, settembre 1889

E infatti il Burrone è il quadro che sembra aver riscosso più successo, soprattutto tra i giovani. Il dipinto, che ritrae un paesaggio naturale del Sud della Francia, è caratterizzato da diversi toni di blu, marrone e verde su cui spicca il rosso delle due figure femminili al centro. «Non è un quadro che di solito si studia a scuola, quindi non lo avevo mai visto. Si discosta dai paesaggi di Van Gogh a cui siamo abituati, e forse ti colpisce anche per questo. I colori, uniti alle audaci pennellate tipiche dell’artista, creano un senso di movimento. Sono rimasta a guardarlo per diversi minuti, mi ha incantata», commenta Martina, studentessa di Psicologia fuori sede.

La mostra, che sarà aperta al pubblico fino al 30 giugno 2024, ospita oltre 50 capolavori del pittore, grazie al prestito generoso del Kroller- Muller Museum di Otterlo e della Galleria Nazionale di Roma.

Tra le opere esposte figurano due presenze speciali: i ritratti di Monsieur e Madame Ginoux, oltre al suggestivo dipinto del Giardiniere. La mostra è resa possibile grazie al sostegno di Generali Italia tramite il progetto Generali Valore Cultura, che propone di rendere l’arte più accessibile a tutti. Nonostante i dati relativi alle prime giornate dell’esposizione saranno disponibili solo alla fine della settimana, l’evidente affluenza e l’entusiasmo dei visitatori durante queste prime ore di apertura lasciano presagire un successo.

E d’altronde, come commenta in chiusura Gianni Lerussi, «Van Gogh non può non piacere. È una mostra che consiglierei sicuramente, anzi in realtà l’ho già consigliata ad alcuni colleghi. Non appena sono uscito dalla prima sala».

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