Dai pianeti ai dinosauri, la scienza diventa semplice con i libri illustrati di “Es”

TRIESTE Una manina apre una porta. Ed ecco un contadino che munge una mucca, due cavalli nella stalla, un ragno che tesse la sua tela, un gatto che corre e persino un barbagianni! Sfogliando “La Fattoria”, un bel libro con 100 domande e 70 alette da sfogliare in famiglia, sembra di fare una gita in campagna. Questo albo illustrato, che è anche un po’ un gioco, è stato pubblicato nel 2018 da Editoriale Scienza, casa editrice triestina, che promuove da 25 anni libri di divulgazione scientifica per bambini e ragazzi.
Sabina Stavro, che gestisce questo gioiello culturale fondato dalla sorella Hélène, è una pedagogista che ha nel cuore l’idea di creare libri che possano spiegare con semplicità la complessità del mondo in cui viviamo anche ai più piccoli. Affiancate da una squadra giovane, motivata e allegra, le due sorelle propongono libri italiani e stranieri di carattere scientifico ed ambientale, accompagnando così i bambini a conoscere piante, animali, dinosauri, pianeti, ma anche biografie di grandi personaggi come Da Vinci o Einstein. Pubblicando testi che riprendono la scienza che si fa, sono utili anche ad insegnanti per proporre laboratori didattici.
Dal 2009, ES è diventata parte del gruppo Giunti, ma mantiene forte la sua identità. Ha vinto diversi premi, tra cui quello per il libro illustrato da Grazia Nidasio sull’astrofisica Hack, dal titolo “L’universo di Margherita” (Premio Andersen 2006) e per Ragazze con i numeri (Premio Andersen 2018). Oggi ES è una realtà importante nell’ambito della letteratura per bambini, che confeziona libri per i più piccoli, come quelli della collana Bello da sapere, ma anche albi illustrati per i più grandi su biodiversità e microbi. Collane di punta, come Teste toste e Donne della Scienza, sono oggi i baluardi di questo bel tesoro, a cui i bambini possono attingere per conoscere attivamente il mondo come piccoli scienziati. E, quindi, in compagnia dell’ultima novità La Cacciatrice di fossili, sulla paleontologa Mary Anning, perché non andare a scoprire lo scheletro del dinosauro Antonio? —
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