Dai Moses al metal svedese: il fascino del vinile conquista anche i giovani

Boom di visitatori alla mostra-mercato di musica da collezione al PalaChiarbola. In 1.500 a caccia dell’affare tra chicche introvabili e proposte d’oltre confine
Lasorte Trieste 24/11/19 - Palasport Chiarbola, Mostra Mercato del Disco
Lasorte Trieste 24/11/19 - Palasport Chiarbola, Mostra Mercato del Disco

TRIESTE C’è l’album che è stato spedito nello spazio, il famosissimo “The dark side of the moon” dei Pink Floyd, che da solo rappresenta buona parte della storia della musica moderna, capace di restare per tre anni consecutivi in classifica. C’è il rock sinfonico dei Moses e dei Vita Nova, roba da 650 euro l’uno, oppure il “Pink Moon” di Nick Drake, chitarrista che ha al suo attivo tre soli LP e che è diventato famoso soltanto dopo la sua prematura scomparsa, grazie a una pubblicità della Volkswagen e al film Serendipity. Sono solo alcuni dei vinili presenti alla diciottesima edizione della mostra mercato del disco, cd & dvd usato e da collezione, andata in scena ieri al Palasport di Chiarbola.

Nostalgico vinile, re indiscusso a Chiarbola, Trieste


Qui, come accade da quasi due decenni, appassionati, collezionisti e curiosi del vinile si sono dati appuntamento per scovare dischi e cd di ogni formato ed epoca. Ottima l’affluenza di pubblico che ha sorpreso anche gli organizzatori. Nonostante l’ennesima giornata plumbea di questo stereotipato novembre, infatti, fin dall’apertura i banchi sui quali erano esposti migliaia dischi sono stati letteralmente presi d’assalto. Un’affluenza che si è affievolita solamente nel pomeriggio, fatto che non ha comunque impedito di staccare i 1.500 tagliandi d’entrata.



La manifestazione, organizzata dall’associazione culturale Musica Libera in collaborazione con il Comune di Trieste, ha visto la partecipazione di più di 70 operatori provenienti non solo dall’Italia, ma anche da Slovenia, Croazia, Svizzera, Ungheria e Germania. L’espositore dalla provenienza più lontana è un appassionato del settore svedese, arrivato in extremis e a fiera già iniziata, che ha proposto la vendita di vinili di hard-rock e metal scandinavo degli anni ’80 e ’90.

Di converso, pur trattandosi di un mezzo, quello dei dischi in vinile e anche dei cd, dallo spirito agée, erano molti i giovani e giovanissimi presenti. A dimostrazione di come il vecchio Lp non sia mai uscito di moda e, anzi, di come stia ritornando prepotentemente nelle case degli appassionati di musica.

Dei tipi più svariati le etichette presenti: a fare la parte del leone, ovviamente, quelle inglesi, ma i dischi provenivano da ogni parte del mondo. Musica per tutte le orecchie, insomma, da quella italiana al progressive-rock, passando per il punk, funky e jazz, metal, disco-music, new wave, elettronica, classica ed etnica, senza dimenticare le sigle dei cartoni animati e perfino qualche 78 giri.

«Molti degli espositori presenti sono appassionati che non hanno più un negozio fisico – spiega Maurizio Giugovaz, uno dei curatori della mostra – e che ora vendono tramite il web o in occasioni di fiere come questa». Come Gregory Böszörményi della Periferic Records, l’etichetta di progressive rock più famosa d’Ungheria. Gregory, oltre a vendere dischi, gira l’Europa facendo da manager a famosi gruppi folk nazionali.

Molti i professionisti, ma notevole anche il numero degli appassionati che si sono presentati all’orario di apertura pur di effettuare fin da subito i migliori scambi, dopo aver svuotato le proprie cantine. —


 

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