D’Agostino si dimette: «Seri motivi personali»
Dopo solo poco più di quattro mesi dal suo ingresso nella giunta Cosolini, l’assessore Bruno D’Agostino, che aveva le deleghe al Personale, all’Organizzazione e allo Sport, ha rassegnato le dimissioni adducendo «seri motivi personali».
La decisione dell’ex funzionario del Ministero dell’interno, da poco in pensione, è stata accolta con «molto dispiacere» dal sindaco Roberto Cosolini. Era stato proprio il primo cittadino in persona a invitarlo a fare parte della sua “squadra”, da “tecnico”, cioè non legato a un particolare partito politico.
Lo stesso Cosolini ha rivelato ieri pomeriggio, nel silenzio dell’interessato, alcuni particolari della vicenda. «Le sue dimissioni - ha raccontato - sono state causate da seri motivi personali che progressivamente sono diventati non compatibili con il duplice gravoso referato al Personale e all'Organizzazione da una parte e allo Sport dall’altra».
«Ho dovuto - ha continuato il sindaco - prenderne atto con grande dispiacere, vista l’antica stima verso D'Agostino e l’apprezzamento per l'impegno di questi mesi in Comune, per il quale ho ringraziato l’ex assessore augurandomi di potere comunque in futuro contare su un suo impegno civico in altre forme». Nulla si conosce delle motivazioni personali che hanno reso a D’Agostino l’incarico non più sostenibile, tranne che, sempre secondo il primo cittadino di Trieste, la decisione è stata presa «anche per evitare che le assenze di Bruno D’Agostino alimentassero un chiacchiericcio politico» evidentemente né voluto né, agli occhi degli interessati, giustificato.
L’ex questore di Livorno, poco più che 60enne, aveva assunto l’incarico di assessore comunale a Trieste il 25 marzo scorso. «Come sindacalisti - commenta Walter Giani della Cisl funzione pubblica - e parlo anche a nome dei colleghi perché l’atteggiamento era lo stesso verso tutti noi, certo non sentiremo la mancanza dell’assessore al Personale D’Agostino, poiché in tutti questi mesi del suo ufficio non si era mai presentato agli esponenti dei dipendenti del Comune, non aveva mai condiviso nulla». Giani è laconico: «Personalmente l’ho solo visto in un’occasione, un incontro ufficiale, al di là di un tavolo, poi nulla». Giani sottolinea come D’Agostino non avesse mai neppure convocato i leader sindacali per una presentazione, meno che mai per un confronto. «E sì che di argomenti su cui confrontarsi - precisa il sindacalista della Cisl - certo non sono mancati in questi mesi di mandato dell’ex questore: basti pensare alla stabilizzazione di lavoratori comunali precari e alla manovra per la produttività».
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