Dagli Usa ecco Big John. Il “re” dei triceratopi ora è atteso al Villaggio del Pescatore
DUINO AURISINA È uno dei più grandi triceratopi mai ritrovati, infatti è stato chiamato Big John, ed entro la prossima primavera, Covid-19 permettendo, potrebbe essere visibile per un periodo al Sito paleontologico del Villaggio del Pescatore.
È arrivato in questi giorni a Trieste imballato e a “pezzi” direttamente dagli Stati Uniti, per essere subito trasportato nei laboratori della Zoic, l’azienda di via Flavia specializzata nel restauro degli scheletri dei giganti che abitarono la Terra milioni di anni fa, questo straordinario esemplare, che vanta un cranio stimato oltre due metri e mezzo di lunghezza per quasi due metri di larghezza.
«Dopo il successo riscontrato dalla precedente esposizione al pubblico – spiega Flavio Bacchia, amministratore delegato della Zoic srl – questo enorme bestione cornuto doveva essere la novità natalizia locale per gli amanti dei fossili. Con un notevole impegno organizzativo avevamo allestito una spettacolare sala per le esposizioni, nella quale i visitatori avrebbero potuto seguire, fin dalle prime fasi, la rinascita di questo animale».
«Big John – sottolinea Bacchia – è arrivato infatti dagli States ancora negli speciali imballaggi fatti di bende gessate. È necessario un lungo lavoro di apertura dei contenitori, di pulizia delle ossa e di restauro delle parti mancanti prima di poter procedere con il montaggio e vedere comparire uno dei più iconici dinosauri che mai abbiano popolato il nostro pianeta. Si prevedeva un periodo natalizio di laboratorio aperto, con un accesso gratuito alle sale di preparazione, strutturate in modo da essere visitabili in tutta sicurezza».
La cautela nei confronti della pandemia ha invece bloccato, per ora, l’iniziativa. «Comunque – prosegue Bacchia – dovrebbe esserci tempo a sufficienza per consentire ai visitatori di venire a toccare il grande dinosauro prima che si incammini sulla sua futura strada che probabilmente lo vedrà esposto alla fine in qualche famoso museo internazionale. Faremo tutto il possibile per offrire a Trieste un altro indimenticabile spettacolo. In questo triste periodo si contava di contribuire ad allentare gli effetti dell’emergenza pandemica. Saremo ancora più pronti non appena le condizioni lo permetteranno».—
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