Dagli Usa alla Cina, i giovani stilisti di Its vincono pensando al bene della Terra

TRIESTE La voglia di osare, tra colori, tessuti e materiali differenti, l’entusiasmo di proporre idee e progetti innovativi a una platea internazionale, sempre più ampia, il desiderio di puntare sul riciclo e sul recupero, di materiali e di tradizioni, e il talento di giovani giunti a Trieste da tutto il mondo, per dimostrare la propria passione per moda e design. Ancora una volta ITS stupisce. Ieri l’epilogo con la scelta dei vincitori e con la serata finale, la sfilata al Magazzino 42. International Talent Support e Barbara Franchin, ideatrice e cuore pulsante dell’evento, fanno un nuovo passo avanti, in un’edizione che, come sottolineato dalla giuria, ha messo in campo la fantasia dei giovani partecipanti, unita a qualità e ricerca. E l’elenco dei vincitori ieri è stato svelato con ritardo rispetto agli anni passati, proprio perché è stato arduo decidere tra le tante proposte.
All’americana Corrina Goutos va la speciale menzione di Vogue Talents, la piattaforma dedicata ai talenti di tutto il mondo, e anche il premio dedicato alla sostenibilità, novità dell’edizione 2019. Due premi anche per Daoyuan Ding, dalla Cina, che si porta a casa il Tomorrow Entrepreneurial Creativity Award, per la creatività imprenditoriale, e quello targato Allianz e Pitti Immagine, così come Moon Hussain, inglese, che si aggiudica il Camera Nazionale della Moda Italiana Award e il Coin Excelsior Award. Doppia soddisfazione anche per lo svizzero Rafael Kouto, con il premio Lotto sport e il Diesel Award, mentre a Jiaen Cai, dalla Cina, è stato assegnato il premio dalla illycaffè e ad Annaliese Griffith-Jones, dall’Australia, l’Otb Award, legato al gruppo di moda a cui fanno capo i marchi Diesel, Maison Margiela, Marni, Viktor&Rolf, Paula Cademartori e aziende all’avanguardia come Staff International e Brave Kid. I premi di ITS 2019, come consuetudine, hanno l’obiettivo concreto di supportare i vincitori nel loro percorso professionale, accompagnandoli nella realizzazione dei loro progetti creativi, con un sostegno economico e professionale. Tra i giudici, per la prima volta presente all’evento, Miren Arzalluz, direttrice del Palais Galliera, Museo della Moda di Parigi.
«Sono rimasta impressionata – dice Arzalluz – dai lavori dei ragazzi e per la loro presentazione, non potrei soffermarmi su nessuno in particolare perché mi è piaciuto tutto in generale. Ed è bello anche il modo in cui è prevista la valutazione dei finalisti, esaminati con grande attenzione. Qui hanno uno spazio unico per poter cominciare a esprimere il proprio potenziale. L’evento nel complesso mi ha stupito tanto, l’organizzazione perfetta, e poi Barbara ha una passione incredibile, è una leader fantastica, si vede il grande amore che mette in tutto ciò che fa. E anche verso questi giovani che si affacciano in un mondo dove mi auguro che continuino a fare strada, insistendo per coltivare il proprio talento, senza perdere mai l’entusiasmo, un atteggiamento fondamentale per raggiungere un buon risultato». «Ho apprezzato molto – continua Arzalluz – anche l’idea dell’archivio che si sta creando, un progetto importante che grandi aziende, con una storia più lunga di Its alle spalle, ancora non hanno. Servirà di sicuro a tanti ragazzi come punto di riferimento e come fonte di ispirazione. Un evento straordinario quindi e poi – aggiunge – la città è bellissima, è la prima volta che vengo a Trieste, avrei voluto avere più tempo per visitarla. È stata una sorpresa».
Una prima volta tra i giurati di Its anche per Stefania Ricci, direttrice del Museo Salvatore Ferragamo. «La giornata conclusiva è stata intensa, ho trovato progetti molto belli, tutti concettualmente diversi – spiega – ma accomunati da un aspetto, la voglia di cercare una soluzione. Non si sono fermati alla produzione, all’estetica, hanno voluto trasmettere un pensiero, una riflessione. Inoltre ho notato molta artigianalità, e un recupero delle origini, di tecniche antiche spesso legate ai Paesi di appartenenza, rivisitate in chiave moderna. Il risultato sono stati abiti o accessori futuristici, ma allo stesso tempo legati alla tradizione. La selezione finale era molto interessante a sono felice perché hanno vinto proprio quelli che mi piacevano, segno che tra giurati abbiamo avuto la stessa sensazione».
«Devo dire comunque – sottolinea – che è stato difficile scegliere. Vederli poi così emozionati, davanti a noi, non ti lascia indifferente, i ragazzi ci hanno messo il cuore e l’anima in ogni piccolo dettaglio. Ho potuto osservare idee valide, che credo potranno trovare spazio anche nelle industrie del settore già affermate». Un’esperienza positiva e un plauso anche in questo caso rivolto alla Franchin. «Sinceramente – sorride – spero mi richiami. Mi sono divertita tantissimo. È tutto organizzato bene, in un luogo splendido e credo non sia stato semplice mantenere l’evento qui a Trieste. Ma penso che la tenacia sia stata premiata. Barbara è una persona speciale, sta facendo un lavoro egregio, crede veramente in quello che fa, vuole aiutare i ragazzi e crea un’energia fortissima». E tra nel grande turbinio di persone che ruotano attorno all’evento, in tanti hanno evidenziato ieri anche la spettacolarità dei gioielli presentati quest’anno. Its 2019 è creato e organizzato da Eve, con il supporto di Regione Friuli-Venezia Giulia, Promoturismo Fvg, Comune di Trieste e Fondazione CRTrieste; Otb, illycaffè e Swatch sono i partner, Lotto, Allianz, Tomorrow Holdings Ltd, Coin Excelsior, Trieste Trasporti, Trieste Airport-FVG, Trieste Terminal Passeggeri, Eurospital e Mediocredito sponsorizzano l’evento, con il Patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, dell’Autorità Portuale e Camera Nazionale della Moda Italiana. —
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