Dacca, due imprenditori del Friuli Venzia Giulia fra i morti nella strage

L’assalto terroristico targato Isis a un ristorante della capitale del Bangladesh terminato con un blitz: undici le vittime tra gli ostaggi, tutte italiane e giapponesi. Tra queste Marco Tondat di Cordovado (che doveva tornare a casa lunedì) e Cristian Rossi di Feletto Umberto
Polizia sul luogo dell'attentato. Nei riquadri piccoli le vittime Marco Tondat (in alto a sinistra) e Cristian Rossi
Polizia sul luogo dell'attentato. Nei riquadri piccoli le vittime Marco Tondat (in alto a sinistra) e Cristian Rossi

Friuli Venezia Giulia nell’incubo terrorismo. Sono almeno due le vittime accertate del terribile attentato di Dacca, in Bangladesh, dove alcuni terroristi dell’Is hanno sgozzato e massacrato molti italiani e giapponesi.

Uno dei morti è un imprenditore residente a Feletto Umberto, Cristian Rossi, 47 anni, sposato e padre di due gemelline di appena 3 anni. L’altro è Marco Tondat, un giovane imprenditore nel settore tessile, di Cordovado.

La notizia che Rossi era tra gli uccisi è stata comunicata dalla Farnesina alla moglie poco più di un’ora fa. Manca il riconoscimento ufficiale del corpo, ma purtroppo non ci sono molte speranze, come hanno fatto intendere i funzionari del ministero degli Esteri. L’uomo era un imprenditore nel settore dell’abbigliamento e venerdì sera si trovava a cena con altri colleghi in una saletta appartata dell’Holey Artisan Bakery, il locale accanto all’ambasciata italiana preso d’assalto dai miliziani islamisti.

Soldati del battaglione di azione rapida prima di entrare in azione per il blitz
Soldati del battaglione di azione rapida prima di entrare in azione per il blitz

La Farnesina si era già messa in contatto nella tarda serata di venerdì con i familiari per comunicare loro che Rossi era a cena nel ristorante preso d’assalto. Poi un convulso rincorrersi di notizie per tutta la notte, fino al blitz delle teste di cuoio dell’esercito e al rinvenimento dei cadaveri degli occidentali.

Cristian Rossi per anni aveva abitato in Bangladesh, curava i rapporti con quel Paese per conto della Bernardi, la nota azienda friulana di abbigliamento. Là aveva molti amici e conoscenti. Da qualche anno, da quando Bernardi aveva cessato l’attività, si era messo in proprio e con un collega aveva avviato, un socio del Pordenonese, un’attività di import di capi di abbigliamento che venivano realizzati nelle fabbriche di Dacca.

Era partito per Dacca venerdì 24 giugno, avrebbe dovuto rientrare venerdì primo luglio, ma aveva deciso di prolungare la permanenza di 24 ore per definire gli ultimi contratti. Poi proprio venerdì sera la cena con i colleghi, fatto eccezionale per lui che rimaneva quasi sempre in albergo. Lascia nel dolore la moglie Stefania, le sorelle Cristina, Daniela e Gabriella, il padre Francesco.

Quanto al cordovadese Marco Tondat, il giovane imprenditore aveva avviato l’iter per il trasferimento in Bangladesh da poco meno di un anno e stava completando le pratiche. Anche nel suo caso nella notte l’unità di crisi della Farnesina si è messa in contatto con la famiglia, la madre e il fratello, attraverso i carabinieri, avvertendola che l’uomo si trovava all’interno del locale e che le forze dell’ordine avrebbero tentato un blitz. Nel primo pomeriggio di sabato è arrivata la conferma ufficiale della morte di Marco.

Quanto alla strage, sono almeno venti i civili uccisi nell’assalto jihadista al ristorante di Dacca, in Bangladesh, liberato sabato all’alba da un blitz delle forze speciali. Le vittime sono tutte straniere. Un portavoce dell’esercito bengalese ha affermato che la maggior parte delle vittime sono italiani e giapponesi.

Al momento dell’attacco terrorista al ristorante di Dacca, nel locale cenavano almeno 11 italiani. Lo affermano fonti della Farnesina, che hanno riferito quanto appreso dall’Unità di crisi del ministero. Tra gli 11 vi era pure Gianni Boschetti, l’uomo riuscito a fuggire e a mettersi in salvo.

La premier Hasina ha riferito che un terrorista, ferito, è stato arrestato, aggiungendo che 13 ostaggi sono stati liberati e sei assalitori sono stati uccisi nel blitz.  Fonti ufficiali riferiscono anche della morte di due poliziotti.

 

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