Da via Giulia a corso Italia, raffica di divieti per i cortei

Resi noti i limiti al traffico durante la sfilata di CasaPound e il contro evento Porzio: «Serena e sicura che tutti manifesteranno con compostezza»
Un momento del corteo 'Italia: risorgi, combatti, vinci!' di Casapound a Gorizia, 23 maggio 2015..ANSA/CHRISTIAN SEU
Un momento del corteo 'Italia: risorgi, combatti, vinci!' di Casapound a Gorizia, 23 maggio 2015..ANSA/CHRISTIAN SEU

CasaPound “sfratta” auto e tavolini dei bar, esercenti in rivolta a Trieste

TRIESTE Cresce l’attesa per il doppio corteo di sabato - CasaPound da un lato, rete antifascista dall’altro -, che accenderà su Trieste i riflettori nazionali. Un’attesa segnata pure da qualche polemica sull’opportunità di autorizzare gli eventi (alla quale il prefetto Porzio risponde dicendosi «serena e fiduciosa»), e il timore di disagi per i cittadini. Che, come previsto dall’ordinanza resa nota dal Comune, dovranno rispettare una lunga lista di divieti e limitazioni.

Dalle 14 di venerdì alle 20 di sabato il Comune, su indicazione delle forze dell’ordine, ha istituito delle «zone di sicurezza» con divieto di sosta e di fermata. Zone che si sviluppano a ridosso dei percorsi dei due cortei, ufficialmente ancora top secret. Basta scorrere l’elenco delle strade interessate, tuttavia, per avere un’idea di dove passeranno le due manifestazioni. I divieto interessati, del tutto o in parte, campo San Giacomo, via San Giacomo in monte, piazza Vico, via del Bosco, piazza Garibaldi, via Oriani, via Carducci, passo e piazza Goldoni. Strade lungo le quali dovrebbero muoversi gli aderenti al corteo antifascista. Identici divieti in via del Teatro romano, largo Riborgo, corso Italia, via Imbriani, passo e piazza San Giovanni, via Battisti, via Rossetti, viale XX Settembre, piazza dei Volontari Giuliani, via Giulia. Zone “assegnate” a CasaPound. Il divieto si estende infine a piazza dello Squero vecchio e ad alcuni tratti delle vie della Raffineria, Pascoli, Gallina, San Francesco, Rismondo, Ginnastica, Mercato vecchio, dell’Orologio, Pozzo del mare, Punta del forno.

Dalle 12 alle 20 di sabato ci sarà inoltre divieto di transito per tutti i veicoli nelle aree adiacenti ai percorsi dei due cortei. Questi ultimi non sono ancora noti ma, stando alle previsioni ufficiose, non dovrebbero incontrarsi. Quello antifascista partirà da campo San Giacomo alle 15; quello di segno opposto si dà appuntamento a partire dalle 14 in largo Riborgo. Non si potrà transitare nel tratto descritto nel paragrafo sopra, compreso tra campo San Giacomo e piazza Goldoni. Idem per l’area che va da via Mercato vecchio a via del Teatro romano, passando per via dell’Orologio, piazza dello Squero vecchio e le vie Pozzo del mare e Punta del forno. Saranno inoltre inaccessibili largo Riborgo, corso Italia, via Imbriani, passo e piazza San Giovanni, viale XX settembre, piazza Volontari giuliani, via Giulia (nel tratto davanti al monumento a Rossetti, dove si terrà il comizio di CasaPound), le vie Carducci, Battisti, Rossetti, della Raffineria, Pascoli, Mazzini, Gallina, San Francesco, Rismondo, Ginnastica.

Il prefetto Porzio si dice «serena, tranquilla e fiduciosa che le forze di polizia faranno il loro dovere», ma anche «sicura che i due cortei manifesteranno con compostezza», riconoscendo «a tutti il diritto a manifestare». Sull’ultimo punto non sono d’accordo i Cittadini Tiziano Centis e Simona Liguori, che chiedono alla Regione di fermare il raduno di estrema destra per «bloccare la pericolosa deriva neofascista». L’assessore regionale Pierpaolo Roberti ha invece invitato tutti ad abbassare i toni, mettendo nel mirino soprattutto alcune scuole, che «hanno lanciato messaggi quanto meno poco chiari se non distorti». Affermazioni definite da Franco Codega, presidente dell’assemblea regionale Pd Fvg, «una reprimenda dal sapore ambiguo». In piazza nel controcorteo ha annunciato la propria presenza anche l’Usb, decisa a contestare «i fascisti del terzo millennio».

Casapound, dal canto suo, fa sapere che prevede l’arrivo di circa trenta pullman da tutta Italia, pieni di «giovani che, come i loro bisnonni un secolo fa, zaino in spalla giungeranno in terra giuliana con il Tricolore». —


 

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