"Da Unicredit di un miliardo alle aziende senza liquidità. Sospese le rate dei mutui per le famiglie in difficoltà"
TRIESTE I grandi gruppi bancari si organizzano e mettono in campo misure di sicurezza contro il coronavirus fra riduzione degli orari di lavoro e dei giorni aperti al pubblico e interventi straordinari di turnazione del personale. Unicredit è la banca leader soprattutto a Trieste dove ha ereditato gli sportelli della vecchia Cassa di risparmio. La prima intervista di Luisella Altare, neo Regional manager per il Nordest del colosso bancario, analizza una fase complessa per il sistema bancario.
Luisella Altare, il Paese è nel pieno di una drammatica emergenza a causa della pandemia. Quali sono stati i problemi da fronteggiare per Unicredit sul piano organizzativo, della sicurezza e del servizio alla clientela?
In questo momento delicato e di incertezza che coinvolge tutti noi, Unicredit ha posto quale sua priorità assoluta la salute e la sicurezza dei propri dipendenti e clienti. Questo approccio ci ha guidati nel mettere in campo iniziative straordinarie che hanno cambiato il modo di lavorare nostro e delle nostre persone, così come il nostro modo di stare vicino ai clienti. Da un lato, abbiamo immediatamente invitato le nostre persone delle strutture centrali a lavorare in smart working; dall’altro, per i colleghi delle filiali, essendo noi un servizio di pubblica utilità e dovendo garantire una copertura minima territoriale, abbiamo attivato tutte le misure precauzionali per coloro che dovevano garantire il presidio (kit preventivi anti-contagio, pannelli divisori, misure di distanza).
Come sono organizzati gli sportelli a Nordest e a Trieste in particolare?
Ad oggi circa il 30% delle filiali sul territorio italiano è aperto, solo alcuni giorni e solo la mattina, tutti i nostri consulenti stanno lavorando da remoto e insieme alle persone del nostro contact center – UniCredit Direct – stanno facendo consulenza a distanza e garantendo supporto ai nostri clienti. Nell’Area di Trieste e Gorizia da mercoledì scorso sono aperte solo 9 filiali su 25, con le modalità dette prima. La nostra priorità è quella di esserci sempre per i nostri clienti, farci sentire vicini e fornire supporto anche a distanza. Proprio per questo motivo, abbiamo rafforzato la consulenza a distanza sia in termini di persone abilitate alla consulenza sia in termini di prodotti e servizi attivabili a distanza – anche per i clienti meno digitalizzati.
L'economia è ferma a causa delle misure restrittive imposte dal governo. Quali strutture e risorse avete messo in campo a Nordest per sostenere le piccole e medie imprese e le aziende artigiane in gravissima crisi di liquidità?
Ai clienti delle piccole e medie imprese, oltre alle misure annunciate dall’Associazione Bancaria Italiana, e pienamente in linea con il Decreto, offriamo finanziamenti aggiuntivi, pari ad almeno il 10% dell'utilizzato in essere, attraverso la rinegoziazione e/o il consolidamento del debito e con la garanzia del Fondo Centrale di Garanzia. Sempre per le imprese, grazie ad un accordo con Sace Simest, mettiamo a disposizione un plafond dedicato da 1 miliardo di euro per offrire finanziamenti a breve termine (fino a 18 mesi) per far fronte alle esigenze di capitale circolante e permettere di assorbire al meglio lo shock subito dalla filiera produttiva nazionale e internazionale a seguito della diffusione in tutto il mondo del Covid-19.
E poi?
Oltre a ciò, per tutte le altre imprese prevediamo iniziative a supporto della gestione del capitale circolante o nuova liquidità quali la proroga delle linee di import fino a 120 giorni, la concessione di linee di credito di liquidità con durata sino a 6 mesi e anche la sospensione del rimborso della quota capitale delle rate per 3-6 mesi, con possibilità di proroga fino a un massimo di 12 mesi dei finanziamenti a medio-lungo termine.
Quali le azioni per Trieste in particolare?
Per il territorio triestino abbiamo messo in campo un ulteriore intervento ad hoc sottoscrivendo una convenzione con il Confidi Trieste e Gorizia con l’obiettivo primario di alleviare la tensione finanziaria che in questo particolare momento affligge le aziende. L’accordo prevede che la Banca rinunci completamente alle commissioni di istruttoria, che risulteranno pertanto azzerate, per l’erogazione di finanziamenti fino a 12 mesi.
E per quanto riguarda i mutui e le famiglie qual è il vostro piano per fronteggiare l'emergenza?
Molti dei nostri clienti sono stati colpiti da questa emergenza e, per sostenerli, abbiamo deciso di mitigare l’impatto economico rendendo disponibile la sospensione del rimborso delle rate dei mutui, tanto sulle prime quanto sulle seconde case. Quest’iniziativa è attivabile restando a casa, grazie al servizio di assistenza remota con i nostri consulenti. La moratoria è rivolta a tutti coloro che si trovano in una situazione di difficoltà finanziaria legata all’emergenza, come ad esempio l’interruzione del contratto di lavoro, la sospensione dal posto di lavoro o la riduzione dell’orario di lavoro, il decesso del titolare del mutuo o del cointestatario. Il tutto si aggiunge alle misure annunciate e che sono previste dal Decreto Cura Italia.
Come vede il post-epidemia? E nello specifico quali settori produttivi, dal porto all'industria, avranno bisogno del vostro sostegno a Trieste?
Difficile ad oggi stimare gli impatti economici della situazione venutasi a creare e immaginare i tempi di recupero. Tutti i settori sono coinvolti, alcuni in modo più immediato, come il turismo e il commercio al dettaglio, altri in maniera differita. In questa specifica situazione sta emergendo tra le imprese una duplice criticità: quella di far fronte a un calo nei consumi e a un rallentamento in molte catene di fornitura. Proprio lavorare sulle filiere potrebbe essere una prima risposta efficace: penso per esempio agli accordi da noi siglati in questi giorni con i principali gruppi della grande distribuzione italiana per accelerare i pagamenti alla catena di fornitori e garantire a questi ultimi la liquidità necessaria. L’urgenza è reggere questo primo urto e preparare il terreno per la ripresa, perché, siamo sicuri, il Nordest tutto saprà fronteggiare anche questa difficile sfida grazie alla propria energia e vitalità.
I vostri sportelli dedicati alla consulenza hanno funzionato a pieno regime in questi giorni di crollo delle Borse? Quali erano le esigenze più avvertite dal piccolo risparmiatore e come avete risposto?
Al momento, grazie anche all’importante lavoro di contatto con i nostri clienti svolto attraverso la consulenza a distanza, non registriamo reazioni emotive nella gestione dei patrimoni personali. Solo nell’area triestina effettuiamo in questi giorni circa 300 consulenze al giorno ma la maggior parte di tali richieste riguarda la rinegoziazione delle posizioni debitorie in essere.
Quello che è accaduto in questi giorni sarà la prova generale della banca del futuro? Meno sportelli, consulenza online e home banking?
Direi che, almeno per quel che riguarda la nostra clientela, si tratta semplicemente di un’accelerazione di un processo già in atto. Negli ultimi anni UniCredit ha investito ingenti risorse nelle nuove tecnologie per offrire un servizio innovativo e al passo coi tempi. La risposta ricevuta è stata eccezionale: basti pensare che, tanto a livello di Nord Est quanto sulla singola piazza di Trieste, il tasso utilizzo dei canali “alternativi” è pari al 96%. Detto ciò, il livello della consulenza offerto e il rapporto fiduciario banca-cliente rimarranno sempre distintivi e determinanti nel nostro settore. —
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