Da Trieste 6.500 euro in Kenya grazie all’arte

Successo per l’asta di beneficenza al Salone degli incanti con don Vatta come banditore d’eccezione
Don Mario Vatta nell'inconsueta veste di banditore d'asta
Don Mario Vatta nell'inconsueta veste di banditore d'asta

TRIESTE Forse l’arte non renderà gli uomini immortali, come sosteneva il letterato tedesco Wolfgang Goethe, ma nel caso dell’asta di beneficenza promossa dall’Accri, l’Associazione di cooperazione cristiana internazionale, in collaborazione con il Comune di Trieste, permetterà di donare a migliaia di persone una ulteriore speranza di vita. L’iniziativa di solidarietà, infatti, ha riunito una discreta folla presso l’auditorium del Salone degli incanti, dove sono stati battute oltre novanta opere d’arte che sono state donate da una quarantina di artisti, “rapiti” dalla proposta di solidarietà dell’Accri. Raccolti in tutto 6.576 euro.

Il ricavato dell’asta, che ha visto don Mario Vatta vestire i panni del battitore, servirà a finanziare “Gocce di vita”, un progetto che si propone di moltiplicare i sistemi di approvvigionamento idrico a Iriamurai, una zona arida sub-sahariana che si trova a circa 200 chilometri da Nairobi, in Kenya. L’Accri in questa parte del continente africano ha avviato già negli anni Novanta un percorso di collaborazione con la diocesi di Embu, dove opera da quarantacinque anni il sacerdote triestino don Piero Primieri. Il vicesindaco Fabiana Martini ha ricordato come Embu «in passato sia stata definita la 60.ma parrocchia della nostra Diocesi», tanto è forte il legame che lega quel fazzoletto di terra africana alla città di Trieste.

Don Vatta banditore d’asta per portare l’acqua in Kenya
Don Mario Vatta

E proprio la numero due di Palazzo Cheba si è resa protagonista di un’appassionata battaglia per accaparrarsi uno dei quadri messi all’asta, che le ha fruttato “Osteria sul Carso”, una bella incisione del triestino Marino Sormani, pittore scomparso nel 1995. La Martini ha messo a segno il colpaccio solamente dopo aver lasciato sul campo “Prova d’artista”, una tela del noto pittore e scultore friulano Giorgio Celiberti. Il metronomo delle vendite è stato don Vatta, istrionico battitore d’asta che ha intrattenuto i presenti con aneddoti e battute, ma che è tornato immediatamente serio nel raccontare l’esperienza di vita «dell’amico don Piero». «Sono stato tre volte a Iriamurai - ha raccontato il fondatore della comunità di San Martino al Campo - l’ultima delle quali tre anni fa. Ricordo di aver perso la voce a causa di tutta la polvere che in quella occasione ho respirato, visto che non cadeva una goccia di pioggia da due anni e mezzo».

Con il progetto “Gocce di vita”, infatti, l’Accri, che in loco ha tre volontari, vuole installare 122 cisterne per la raccolta dell’acqua a uso domestico, costruire 40 vasche per la raccolta dell’acqua piovana e due water point per l’approvigionamento idrico della comunità. Ogni colpo di martello di don Vatta, accompagnato dalla fatidica esclamazione “aggiudicato”, ha fornito un importante tassello per la riuscita del progetto. «L’idea di organizzare un’asta benefica - ha spiegato il referente Accri Gianluca Lemma - è venuta alla nostra socia Federica Guina. Siamo partiti da zero, senza alcuna esperienza, ma abbiamo potuto contare sulla generosità dei donatori delle opere, la cui risposta ci ha francamente sorpreso». L’evento ha radunato opere di artisti quali Pierri, De Danaro, Celiberti, Di Carlo, Candotti, Hashimoto, Catanzaro, Meton, Pecorari, Ramani, Riavini, Rotida e Carella.

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