Da Tirana a Londra, la mafia albanese segna sulla cocaina assieme alla ’Ndrangheta
TRIESTE È forse l’azienda più florida dell’Albania, collusa con la politica e fautrice di un grande export. Stiamo parlando della mafia albanese che dopo aver facilmente preso il controllo dei traffici illeciti del Paese ha esteso le sue “filiali” nel mondo. La più remunerativa è sicuramente quella inglese dove i mafiosi con passaporto albanese controllano il traffico della droga, più precisamente della cocaina, per un “fatturato” annuo che si aggira sui 5 miliardi di sterline.
Il più “evidente” tra i gruppi criminali albanesi attivi in Inghilterra è una gang di strada conosciuta come "Hellbanianz" (traduzione molto libera: Albanesi infernali), che ha una reputazione maturata non solo con il traffico di droga e la violenza, ma anche con la "promozione" di video di musica rap sui social network (Hood Life), dove reclutano le giovani leve. Il quartier generale della loro operazioni è la cosiddetta Gascoigne Estate, un insediamento di blocchi abitativi inimmaginabile e logoro sito nella parte orientale di Londra, che le autorità hanno già più volte minacciato di abbattere. Gli Hellbanianz, come riportato dal Guardian, sono il braccio operativo della mafia albanese, sono gli spacciatori di strada che rafforzano il potere dei sindacati albanesi della crimine organizzato. Il modello del business albanese è semplice nel suo schema, ma abbastanza audace da rovesciare l'ordine esistente. In passato, gli importatori di cocaina internazionali operavano separatamente dai loro trafficanti e dalle loro bande. Lo schema dei prezzi della droga era semplice: più era pura, più era costosa. Ma gli albanesi hanno abbandonato il modello iniziando a negoziare direttamente con i cartelli colombiani che controllano la produzione di coca.
La mafia albanese iniziò così a condurre enormi spedizioni di cocaina direttamente dal Sud America verso i porti di Londra, senza intermediari. Secondo l'intelligence britannica, gli albanesi acquistavano cocaina dai cartelli a 4.000-5.500 sterline per chilogrammo in un momento in cui i loro rivali pensavano di aver preso accordi accettabili con i grossisti olandesi a 22.500 sterline a chilogrammo. Gli schipetari hanno così abbassato il prezzo della coca, ma ne hanno aumentato la purezza. Questo "effetto albanese" ha trasformato radicalmente l'uso, la produzione e il mercato di cocaina che è attualmente la più economica del Regno Unito degli ultimi 25 anni. E la più pura, fatto che causa un numero record di morti. Il Regno Unito ha anche il più alto numero di giovani consumatori di cocaina in Europa. La concorrenza si è così trovata sotto scacco ed è stata costretta ad acquistare la coca dagli albanesi.
Affinché il modello albanese, descritto dagli esperti come "fantastico", funzionasse davvero, era anche cruciale ottenere il controllo dei porti europei, in particolare Rotterdam e Anversa. E per questo, la mafia albanese ha dovuto collegarsi con la 'Ndrangheta che gestisce il traffico di cocaina nell'Europa continentale. E gli albanesi sono riusciti ad ottenere fiducia e rispetto dalla ’Ndrangheta anche per la loro fama di “uomini d’onore”, legata al concetto di "parola", "promesse" a cui si aderisce fedelmente, ma c'è un'altra legge, la legge del sangue (kanun), che sostanzialmente applica il principio di vendetta occhio per occhio...
E la ’Ndrangheta ha tradizionalmente buoni contatti in America Latina. I porti belgi e olandesi impiegano complessivamente 240.000 persone, tra cui, secondo fonti di intelligence, opera un bel po’ di affiliati alla mafia calabrese a quella schipetara, il che consente agli albanesi nel Regno Unito un controllo diretto della coca nei porti. Il punto più vulnerabile per i narcotrafficanti è il porto di ingresso, dove la sicurezza è particolarmente migliorata, quindi a questo punto, quando sposti la “roba” dal porto, hai bisogno delle persone più affidabili e capaci di stare al passo con i concorrenti. E la 'Ndrangheta ha affidato questo ruolo agli albanesi in grado di uscire illesi anche dalle varie guerre tra bande criminili sul territorio dello spaccio. —
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