Da Staranzano ai mercati mondiali L’ascesa “silenziosa” della Safilens

Ben cento milioni di lenti a contatto prodotte ogni anno, più un numero imprecisato di ettolitri di liquido per amplificare le proprietà di idratazione, lubrificazione e protezione della superficie oculare. Ventiquattro dipendenti provenienti dal territorio circostante, con un’età media di quarant’anni, un export del 50% della produzione e una costante crescita, che verrà confermata quest’anno con un'importante acquisizione di mercato negli Stati Uniti.
Questi i dati essenziali di una piccola realtà industriale che è nata e cresciuta a Staranzano, e praticamente sconosciuta a molti residenti del territorio, ma che sul mercato internazionale è rinomata e si è fatta valere. Tutto ruota attorno a uno stabile di due piani con una piramide sul tetto, che lo rende visibile, nella frazione di Bistrigna, nei pressi di due noti concessionari di automobili. Il nome dell’azienda è Safilens, marca importante nel campo delle lenti a contatto, sorta nel 2001 come spinoff della famosa Safilo, in quei tempi produttrice mondiale al top di occhialeria, con l’idea di portare i marchi di moda nelle lenti a contatto. Fornire cioè agli ottici una gamma più completa di prodotti di marche conosciute. Un’idea valida e interessante che ebbe un inizio promettente con le lenti colorate Cristian Dior .
La Safilens si rese autonoma poco dopo, quando la Safilo dovette abbandonare il progetto a causa di problemi finanziari, derivati da pesanti investimenti in America non andati a buon fine dopo l’11 settembre.
Venne così individuata la sede a Staranzano visto che esistevano già in loco un paio di laboratori artigianali di tornitura delle lenti. Nel 2011 lo spazio aumentò con la delocalizzazione a Concordia Sagittaria del secondo magazzino logistico, completando così oltre otto chilometri di scaffali per contenere ben 68 mila prodotti diversi. Safilens infatti, oltre a vendere con il suo marchio, produce per altri tre brand in private label, cambiando cioè l’etichetta dell’imballo.
Si tratta insomma di un prodotto ad altissima tecnologia, impiegato da milioni di persone ogni giorno nel mondo, che adopera lenti giornaliere usa e getta, settimanali e mensili. Un grande salto di qualità è avvenuto nel 2006 quando la Safilens lanciò sul mercato i risultati di un suo nuovo brevetto: la lente con sostituto lacrimale, umettante, all’acido ialuronico, che ebbe un entusiasmante riscontro fra i portatori di tale presidio farmaceutico. Ciò diede un forte impulso all'attività futura della Safilens, con il suo centro di Ricerca & Sviluppo di Bistrigna sempre più orientato a trovare soluzioni all’avanguardia. La ditta staranzanese venne così acquisita dalla Bruno Farmaceutici di Roma, che la veicolò nei suoi 35 mercati esteri in tutti i continenti. Questo dispositivo medico di correzione visiva veniva così conosciuto in tutto il mondo, grazie anche a fiere e convegni internazionali, dove veniva semplicemente presentata la tecnologia a studi universitari e centri di ricerca.
Oggi la Safilens è il quarto player in Italia e quinto in Europa, su 35 competitor, al primo posto fra i non appartenenti alle quattro multinazionali americane che coprono il 95% del mercato mondiale. In Italia Safilens rappresenta una forza di vendita diretta che copre più della metà dei diecimila ottici in esercizio.
Ma qual è il valore aggiunto di questa ditta? Lo spiega il general manager Daniele Bazzocchi: «Sicuramente la gestione dei clienti, che ci riconosce la capacità di anticipare i bisogni e trovare le soluzioni in tempi brevi e in maniera efficace, e la qualità eccellente di un prodotto comodo, efficace e funzionale, che noi curiamo in modo maniacale».
La Safilens ha assunto quattro laureati lo scorso anno e conta di fare altre assunzioni nel 2018, appena arriveranno l'ok dall’Fda (Food & Drug Administration) americano, riguardo al processo di registrazione del prodotto, come pure un implemento di vendite in Giappone, dove l’uso delle lenti è clamorosamente alto rispetto alla popolazione.
Sono richiesti, per l’azienda, laureati in scienze dei materiali e ingegneri gestionali, nonché sviluppatori di materiali plastici. La ditta staranzanese è anche molto presente nello sport, non solo come fornitore agli atleti, ma anche come sostenitore: ha infatti sponsorizzato il campione olimpico pordenonese della canoa Daniele Molmenti al Giochi di Londra del 2012 e l’imbarcazione AnyWave (un Maxi da sessanta piedi) splendidamente terza alla Barcolana 2017 con lo skipper triestino Alberto Leghissa, oltre che InterSos, un’organizzazione umanitaria sempre in prima linea per portare aiuto alle persone vittime di guerre, violenze e disastri naturali.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo