Da star a ospite scomodo, la parabola di Bruno
DUINO Da star indiscussa, ammirata e fotografata da tutti, a reperto di cui ora si rischia di perdere le tracce. È durata lo spazio di una ventina di giorni la parabola del dinosauro Bruno, presentato in pompa magna lo scorso primo agosto, all’Infopoint di Sistiana, davanti al pubblico delle grandi occasioni e alla presenza delle autorità istituzionali e scientifiche locali. Domani sarà l’ultimo giorno di visite. Da lunedì Bruno tornerà nel laboratorio di via Flavia, per gli ultimi ritocchi in attesa di essere completato; il progetto complessivo prevede che sia estratta dalla roccia anche la coda, ultimo pezzo mancante. Ma dopo? Silenzio. Nessuno si è fatto avanti per offrire soluzioni decorose per l’illutre ospite.
A lanciare l’allarme è Flavio Bacchia, factotum del sito paleontologico del Villaggio del Pescatore, instancabile presentatore di Bruno, nel corso delle visite di queste settimane e nella serata di “Calici di stelle”. «Dal punto di vista istituzionale – spiega - attendiamo una riunione tra tutti gli attori coinvolti sull'argomento, in primis la Soprintendenza archeologia per le Belle Arti e il Paesaggio e il Polo museale del Friuli Venezia Giulia, per capire il da farsi».
Certo, agosto non è il mese più adatto per la programmazione, ma Bruno certamente merita qualcosa di più. Dal punto di vista tecnico, bisogna completare la struttura dello scheletro, estraendo la coda, lunga circa un metro e mezzo, di cui non si sa altro, dato che su Antonio, l’altro dinosauro estratto dal sito del Villaggio del Pescatore, essa mancava. «Difficile prevedere le modalità di estrazione - aggiunge Bacchia - perché gli strati possono essere contorti in modo non ipotizzabile. Bisognerà procedere a piccoli passi - continua - magari estraendo le ossa poco alla volta, per non tagliare linearmente qualcosa che invece lineare non è».
Stavolta però sarà necessario coprire i costi di intervento. Tra l’altro, a poca distanza dall'affioramento della coda di Bruno, compare la sezione del terzo dinosauro potenzialmente intero, Zdravko. Almeno metà dell'animale è presente nel sottosuolo e potrebbe essere scavato in concomitanza con l'intervento sulla coda. Ma se per la rimozione e preparazione di quest'ultima bastano circa 30mila euro, l'intervento su Zdravzo è più complesso e potrebbe costare 100mila euro, se le condizioni di giacitura si rivelassero sfavorevoli. —
Riproduzione riservata © Il Piccolo