Da Santa Croce a Ceroglie con gli animali a rischio e tutti i volti della fortuna

Nell’altipiano occidentale del Carso triestino fervono i preparativi per la grande sfilata di sabato 2 marzo. Nella manifestazione riservata ai gruppi mascherati ci sarà un piacevole ritorno, quello della località di Santa Croce. In gara anche Ceroglie, piccola frazione del comune di Duino Aurisina.
SANTA CROCE
Che ci faranno in giro zebre, elefanti, leoni e ghepardi il giorno del Carnevale Carsico? Andraz Štoka, portavoce del team di Santa Croce-Križ, racconta la genesi del tema che riproporrà la località assente a Opicina dal 2016: «Durante l’ultima festa di San Martino eravamo in compagnia in osmiza, fonte di ispirazione, quando abbiamo deciso di far tornare Santa Croce al Carnevale carsico, con un tema ambientalista come quello del bracconaggio». I bracconieri, a bordo di uno speciale pick-up, daranno dunque la caccia agli animali per ottenere le loro pelli oppure l’avorio, come nel caso degli elefanti. Complessivamente saranno 120 le persone che sfileranno ad Opicina, numeri importanti per un gruppo ringiovanito, tanto da poter contare su un nucleo operativo formato da ragazzi tra i 14 ed i 18 anni.
Accanto ad Andraz, i più operativi sono Jan Sedmak, Luka Sedmak, Peter Chenda, Nedir Nabergoi, Nik Košuta e Gabrijela Bezin. Tra le ragazze che si dedicano al taglio e cucito dei vestiti, troviamo Tayrin Tence e Petra Prašelj. Gli obbiettivi dei giovani ragazzi di Santa Croce sono piuttosto chiari: «Vogliamo divertirci ma anche conquistare un risultato positivo – rassicura Štoka – anche perché ci siamo impegnati molto per esserci».
CEROGLIE
Nella vita un po’ di fortuna non guasta mai. Prendendo spunto da questo pensiero, dal dicembre scorso il gruppo di Ceroglie-Cerovlje si sta preparando per prendere parte alla sfilata. Dal piccolo borgo del comune di Duino Aurisina circa 120 persone si esibiranno sotto il motto “Cosa ci riserva il futuro non si sa... ma un po’ di fortuna mal non farà!”. Ceroglie rappresenterà tutto ciò che può essere collegato al concetto di fortuna: quadrifogli, cornetti, ferri di cavallo e una innumerevole serie di coccinelle.
«Tutti gli oggetti o gli animali che vengono considerati dei portafortuna ruoteranno attorno ad un grande pentolone, prendendo spunto dalla leggenda irlandese dei folletti vestiti di verde, i Leprechaun», racconta il portavoce Christian Leghissa.
Le serate di preparazione delle maschere sono state allietate molto spesso dai tre re della griglia Andrej, Drago e Rado. Fulcro di Ceroglie sono anche i giovani Robert, Jan, Marko, Gioele e Ryan, oltre alle preziosissime donne del paese che nell’ex scuola elementare si dedicano al taglio e cucito dei vestiti. Leghissa è pronto ad affrontare, come la definisce lui, la Champions League di Opicina: «Anche quest’anno ci sono delle persone che arrivano da altre frazioni del Carso a darci una mano, testimonianza che qui si respira un bel clima in cui la cosa principale è divertirsi. Se poi al termine della sfilata dovesse arrivare qualcosa di più nelle votazioni, beh, tanto meglio». —
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