Da Salona all’Europa, la startup delle panchine intelligenti

Nata nel ’14, “Include” produce elementi d’arredo urbano tecnologici. Il fondatore inserito dalla rivista Forbes fra i trenta giovani imprenditori di maggior successo

TRIESTE Le panchine del futuro arrivano dalla Croazia. Dal 2014 una start-up nata a Salona (Solin), nei pressi di Spalato, produce delle “panchine intelligenti” che stanno trovando mercato in Europa; e in questi giorni ha raccolto oltre un milione di euro grazie a una campagna di raccolta fondi online da poco lanciata. Parliamo di Include, azienda fondata da Ivan Mrvoš, classe 1995, e forte oggi di 35 dipendenti. Include è specializzata nella costruzione di elementi di arredo urbano, come panchine e “ciclostazioni” (dei punti di sosta per ciclisti) in cui sono inserite in maniera rilevante le nuove tecnologie (è l’approccio tipico dei cosiddetti oggetti “IoT”, acronimo dell’espressione inglese Internet of Things o Internet delle cose, l’estensione della rete agli oggetti della quotidianità).

Così, dopo avere ottenuto decine di riconoscimenti a livello internazionale per i propri progetti in questi anni, Include si è data un mese di tempo per raccogliere online 1,2 milioni di euro di investimenti. E la campagna da poco iniziata ha già portato nelle casse dell’azienda il 90% del capitale voluto. «Oggi siamo presenti in 42 paesi, con oltre mille prodotti installati in 260 città diverse», racconta Mrvoš, che quest’anno è stato inserito nell’elenco dei 30 giovani imprenditori europei di maggiore successo stilato dalla rivista americana Forbes. Dagli Usa all’Australia, passando per molti dei paesi membri dell’Ue (ma non l’Italia), le panchine di Include (battezzate Steora) vengono esportate ovunque. Alimentate a energia solare, permettono di connettersi a internet, ricaricare un cellulare o illuminare lo spazio urbano circostante. Resistenti all’acqua «e ai vandali» - precisa il sito della start-up - le Steora sono dotate anche di sensori che tengono sotto controllo l’area circostante e permettono al proprietario della panchina di analizzare i dati riguardati il suo utilizzo (numero di connessioni, temperatura, umidità e così via).

Per i ciclisti c’è invece la stazione hi-tech Monna, che oltre a internet e elettricità (anche per le bici elettriche), fornisce un compressore d’aria e un vano dove si trovano gli utensili più comuni per riparare una bicicletta.

Fondata nel garage di Mrvoš, Include ha oggi una sede di duemila metri quadri. Nel 2017 ha organizzato una prima raccolta fondi online, riuscendo a ottenere oltre 450 mila euro sulla piattaforma specializzata Funderbeam. Quell’iniezione di capitale ha permesso di raddoppiare le dimensioni della squadra, salita a 30 dipendenti, e di espandere la produzione. Oggi Include spera di conquistare i fondi necessari ad «aprirsi a nuovi mercati» e a «lanciare lo sviluppo di nuovi prodotti». —


 

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