Da Salam alla Sissa il genio di Budinich racchiuso in un libro
Il suo incontro con Abdus Salam, nel 1960: la miccia che innescò quella geniale idea, quella proposta da cui è nata nel 1964 una storia di scienza, ricerca e cultura. La storia dell’Ictp, il Centro di fisica teoria che oggi ha sede lungo la strada Costiera. E poi, l’altro grande “capitolo”: la nascita della Scuola internazionale di studi superiori avanzati, di cui fu il primo direttore. Di questo e molto altro ancora sul professor Paolo Budinich si parlerà domani, quando alle 18, nella cornice dell’Antico Caffè San Marco (in via Battisti 18) il giornalista e scrittore Paolo Rumiz presenterà il libro sulla vita del grande scienziato nato nel 1916 a Lussingrande e morto nel novembre dello scorso anno a Trieste.
“Paolo Budinich. Mare, scienza e fortuna di un protagonista della cultura triestina del ‘900”: questo il titolo del volume di Rita Cian (pubblicato da Maqom hazè, il nuovo marchio di Beit casa editrice dedicato a titoli che esplorano la regione di Alpe Adria, la sua storia e i suoi protagonisti). Scomparso appunto poco meno di un anno fa, Budinich aveva studiato fisica alla Normale di Pisa negli anni delle grandi scoperte che permetteranno la rivoluzione scientifica e tecnologica del XX secolo. Dopo essere passato dall’Istituto Max Planck e dal Politecnico di Zurigo, nel 1964 Budinich fondò insieme al premio Nobel Abdus Salam (scienziato pakistano cui sarà poi intitolato l’Ictp stesso) il Centro internazionale di fisica teorica a Miramare. Nel 1978 fu la volta della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa).
Di Trieste, Budinich scrisse in questi termini all’interno di in un articolo pubblicato da Il Meridiano il 15 dicembre del 1974 (passaggi ripresi proprio dal libro di Rita Cian): «Le città più importanti della storia non sono quelle che hanno brillato per industrie e commerci ma quelle che per particolari istituzioni e per preponderante impegno della comunità hanno saputo dare un contributo di sostanza alla storia dell’uomo. In questa dimensione, come Alessandria d’Egitto è ancora famosa per la sua biblioteca ed Atene rimane fondamentale per il suo apporto alla civiltà nel settore dell’arte, Trieste può giocare un ruolo principale nel campo della cultura. Situata ai confini fra Est e Ovest la nostra città deve considerare la vicinanza del confine non come una disgrazia ma come una fortuna, che le consente di far confluire nelle proprie idonee strutture un continuo avvicendarsi di uomini di studio che, accomunati nella ricerca scientifica, danno ogni giorno una testimonianza di aggiornamento in grado di pesare in maniera determinante ai massimi livelli delle conoscenze attuali».
Una carriera eccezionale, quella di Budinich, che copre l’arco di un secolo, raccontata nel libro in termini semplici e schietti, con una narrazione serrata e avvincente, ricca di notizie inedite e di partecipazione empatica.
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