Da Roma il “tesoretto migranti” sarà speso per disabili e anziani

Il Viminale riconosce al Comune mezzo milione per l’accoglienza garantita in città. La legge non vincola il “Fondo gratitudine”, che verrà destinato ai Servizi sociali

TRIESTE Per il 2017 il Comune di Trieste incassa dal “Fondo gratitudine” – il bonus che il Viminale riconosce alle amministrazioni comunali che ospitano richiedenti protezione internazionale – un tesoretto da 497.500 euro. «La decisione è stata quella di destinare questa somma al capitolo di spesa per l’assistenza sociale, riservandoli a progetti ed esigenze di persone con disabilità e anziani», puntualizza il sindaco Roberto Dipiazza.

L’assegnazione delle somme spettanti ai Comuni viene effettuata calcolando le presenze, anche di minori stranieri non accompagnati, in tutte le diverse tipologie di centri di accoglienza (centri di prima accoglienza, strutture temporanee e residenze coinvolte nell’accoglienza diffusa dello Sprar). Risorse aggiuntive vengono riconosciute invece ai Comuni che sono sede di “hotspot” e a quelli interessati da numerosi eventi di sbarco.

Il premio che per il secondo anno consecutivo il ministero dell’Interno assegna nella misura di 500 euro per migrante (700 se si tratta persone inserite nei progetti Sprar) alle amministrazioni che hanno dato per l’appunto un contributo in termini di accoglienza, l’anno precedente aveva portato invece nelle casse comunali circa 600 mila euro. In quell’occasione i soldi erano stati acquisiti dal bilancio generale per servizi del Comune. L’intera cifra è stata trasferita nelle casse comunali alcuni mesi fa.

I Comuni che aderiscono al sistema Sprar sono i primi a riceverli. Come definito dal Decreto del 18 ottobre 2017 del ministero dell’Interno, di concerto con il ministero dell’Economia e delle Finanze, per l’anno 2018, la cifra complessiva a livello nazionale destinata al “bonus gratitudine” era di 150 milioni, dal “Fondo Missione immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti”.

Come indicato anche in una nota inviata dagli uffici del ministero degli Interni nel febbraio del 2017, «le somme distribuite ai Comuni a valore del Fondo, – si legge – non sono vincolate a specifica destinazione, in quanto la disposizione normativa è da intendersi quale misura solidaristica dello Stato nei confronti degli enti comunali che, nel corso degli anni, hanno accolto richiedenti protezione internazionale offrendo loro i servizi indivisibili erogati sul territorio alla comunità». Il Viminale indica che «la cifra, pertanto, può essere liberamente impegnata dall’amministrazione per progetti di miglioramento del servizio delle infrastrutture utili e attesi da tutta la comunità locale».

A sollecitare un chiarimento sull’ammontare delle somma e sulla sua destinazione, è stata un’interrogazione presentata nei giorni scorsi dai consiglieri comunali di Forza Italia Michele Babuder, Piero Camber e Alberto Polacco. «In ragione delle difficoltà e degli sforzi che gravano sull’amministrazione comunale per la gestione dell’accoglienza – dichiara Babuder – sono soddisfatto che il sindaco intende operare la scelta migliore nella destinazione del “Fondo gratitudine”, dimostrando di tenere in considerazione le necessità primarie dei triestini che si trovano in difficoltà socio-economica». Spetterà dunque ora all’assessore ai Servizi sociali Carlo Grilli individuare i progetti o le realtà alle quali riservare quella cifra. —


 

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