Da Roma arrivano 1,2 milioni per la Risiera di San Sabba

Saranno destinati agli interventi di adeguamento del comprensorio e alla valorizzazione del museo
I fondi verranno gestiti direttamente dal Comune. L’assessore Rossi: «Ben vengano soldi aggiuntivi»
Lasorte Trieste 27/12/17 - Risiera di S.Sabba, Turisti
Lasorte Trieste 27/12/17 - Risiera di S.Sabba, Turisti

TRIESTE Lo Stato interviene a favore di cinque istituzioni della memoria, fra le quali una triestina: la Risiera di San Sabba. Lo fa con un contributo complessivo di 6 milioni di euro nel triennio (1,2 milioni per ciascuno dei beneficiari): un milione per il 2018 e 2,5 milioni a decorrere dal 2019. Per il monumento nazionale di via Palatucci si tratta di risorse che consentiranno in primis di procedere all’adeguamento antincendio. Nel piano triennale 2016-18 del Comune, per quell’intervento è stimata una spesa di 750mila euro. In realtà, fa sapere l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi, «si renderanno necessari importi sicuramente inferiori. La precisione sarà possibile quando avremo la risposta dalla Soprintendenza – spiega –. Io ho fatto comunque una proposta minimalista, tenendo conto delle esigenze monumentali del sito e suggerendo di sfruttare gli spazi verdi sul retro». Roma, in ogni caso, i fondi li ha stanziati. «Se ce ne saranno più di quelli che servono, ben vengano», aggiunge l’assessore.

Al comma 333 dell’articolo 1, la legge di Bilancio, accogliendo un emendamento firmato dalla deputata dem Tamara Blažina e presentato dal capogruppo del Pd alla Camera Ettore Rosato, dispone infatti che, «al fine di tutelare e promuovere il patrimonio morale, culturale e storico dei luoghi di memoria della lotta al nazifascismo, della Resistenza e della Liberazione», si autorizza la spesa di un milione per il prossimo anno e di 2,5 milioni dal 2019 in poi a favore del Civico museo della Risiera di San Sabba, della Fondazione ex Campo Fossoli di Carpi, dell’Istituto e museo Alcide Cervi a Gattatico, del Comitato regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto e del Parco nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema.

Il “tesoretto” per la Risiera sarà a disposizione del Comune. La divisione del totale in parti uguali fra i cinque beneficiari è già stata decisa dal ministero, fa sapere Rosato. E dunque, per restare al biennio 2018-19, per ciascuna delle istituzioni interessate saranno a disposizione 700mila euro. «Per quel che riguarda la Risiera, il Comune sarà ora in grado di mettere in sicurezza l’area con un’opera importante», sottolinea il capogruppo Pd. Pure Gianni Torrenti, assessore regionale alla Cultura, plaude a un impegno statale «utile anche a ribadire le basi su cui è stata costruita la nostra Repubblica, attraverso il riconoscimento a strutture che hanno il profilo costitutivo dell’identità nazionale del dopoguerra». Tanto più importante, prosegue Torrenti, «in un monumento come la Risiera che è stato recentemente rinnovato e che, con l’arrivo di nuovi fondi, potrà puntare a incrementare la qualità della proposta, della formazione del personale, dell’informazione sull’opportunità di conservare spazi che sono fondamentali per la memoria».

Rosato non dimentica altri provvedimenti governativi per la cultura triestina. Miramare è al primo posto della lista. Con la riforma del ministro Franceschini, ricorda il capogruppo, Museo storico e Parco del Castello sono diventati autonomi. E non sono mancati interventi a favore del Museo Ferroviario, oggetto di un’operazione di recupero anche grazie ai 2 milioni di euro finanziati dal ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, ai 500mila euro della Regione Fvg e a 1,5 milioni del Gruppo Fs, proprietario dell’immobile.

Nel luglio scorso, presenti Franceschini, la presidente della Regione Debora Serracchiani, il sindaco Roberto Dipiazza, l’ad di Fs Renato Mazzoncini e il presidente di Fondazione Fs Mauro Moretti per la firma di avvio del cantiere, il Museo è stato chiuso ufficialmente all’accesso del pubblico e sono iniziati gli attesi lavori di ristrutturazione, indispensabili anche per evitare le copiose infiltrazioni d’acqua che negli ultimi tempi hanno intaccato il lato che si affaccia su via Giulio Cesare. La spesa complessiva di riqualificazione dell’intero fabbricato, compreso il ripristino della copertura metallica in stile liberty a protezione dei viaggiatori (smontata nel 1942, il ferro venne in seguito destinato all’industria bellica), ammonta a circa 18 milioni di euro.
 

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