Da Roma 10 milioni per il recupero dei sacrari della Grande Guerra

Fondi stanziati per il quadriennio 2014-2018. A Redipuglia e Oslavia le risorse più consistente

La presidente della Regione Debora Serracchiani ha avuto conferma dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Luca Lotti, che nel quadriennio 2014-2018 il governo intende destinare risorse finanziarie per complessivi circa 10 milioni di euro per il recupero e la valorizzazione dei sacrari della Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia.

Particolare attenzione, nell'ambito di questo stanziamento, sarà ovviamente dedicato ad interventi di tipo conservativo-infrastrutturale e di valorizzazaione al comprensorio del Sacrario di Redipuglia, sia per la parte monumentale che per gli spazi espositivi della Casa III Armata ed il museo posto alla sommità della Scalinata. Una parte di queste risorse, è stato sottolineato, verrà comunque riservata anche per altri interventi, al Sacrario di Oslavia (ospita i resti di oltre 57 mila Caduti, non solo Italiani) e per la Zona Sacra del Monte San Michele con l'annesso museo.

«Era una notizia che attendevamo e per la quale avevamo lavorato, anche in sinergia con i nostri parlamentari. Desidero ringraziare il sottosegretario Lotti per il suo impegno e a nome del Friuli Venezia Giulia esprimo soddisfazione per questo concreto impegno finanziario dello Stato Italiano verso uno dei suoi Sacrari piu' solenni, un gioiello dedicato alla memoria di chi, per queste nostre terre, cadde nell'adempimento del dovere", ha dichiarato la presidente Serracchiani. "Il Sacrario di Redipuglia, certo anche in funzione turistica, ma oggi anche sempre più grande monito contro la barbarie della guerra, e' uno dei simboli massimi della storia del primo conflitto mondiale nel nostro Paese: oggi, che si commemorano i 100 anni dall'inizio di una guerra che sconvolse il mondo, tutta questa parte d'Europa e in modo terribile la nostra terra, non possiamo che rallegrarci per interventi di recupero che preservano la nostra memoria collettiva, la nostra storia».

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