Da “Ritorno al futuro” ai film di Sergio Leone, i cult del cinefilo Mattia

TRIESTE. «Quando avevo 8 anni i miei genitori mi hanno mostrato “Ritorno al Futuro” e mi è piaciuto moltissimo. Così ho cominciato a guardare altri cult che hanno fatto la storia del cinema», racconta Mattia Karl Harpf, 13enne triestino con un’immensa passione per i film. «Due anni dopo ho visitato con la mia famiglia il Museo del Cinema di Torino e lì ho trovato un almanacco di film di fantascienza».

E così, dopo aver visto i grandi classici, Mattia ha iniziato ad approfondire i diversi generi. A giugno scorso, grazie a un progetto che ha coinvolto diverse scuole tra cui la Brunner dell’I.C. Roiano- Gretta frequentata da Mattia, il giovanissimo cinefilo ha partecipato come giudice giurato alla 19° edizione del Shorts International Film Festival, rassegna cinematografica di Trieste. Durante l’evento è stato intervistato nel programma radiofonico Blow Out, condotto da Marco Catenacci, in onda su Radio City Trieste e su Radioattività. «Ho dato 5 stelle a uno dei cortometraggio vincitori, “Me first. - continua Mattia-. Ho trovato l’edizione di quest’anno più interessante perché i messaggi erano più profondi».

Mattia “segue” gli attori, ma anche i registi. «Tra gli italiani, mi piace molto Sergio Leone che ha dato vita a nuovi tipi di inquadrature con film come “Il buono, il brutto, il cattivo”». Tra gli stranieri invece va dai fratelli Coen a Tim Burton. «Confronto spesso i film e rifletto sulla loro evoluzione. Non ho preferenze particolari rispetto ai generi. E ho capito che se cerchi un certo genere ti può piacere indipendentemente dall’anno in cui è uscito».

Mattia non riguarda le stesse pellicole più di 2 o 3 volte perché ha l’impressione di perdere del tempo. «Mi piacciono i film con pochi effetti speciali, perché troppi soffocano un po’ la trama. A parte il caso di “Avatar” che ha rivoluzionato il mondo del 3D». Per lui, che nel tempo libero ama anche suonare il basso e uscire con gli amici, molto rimane comunque ancora da scoprire: «Non tutti i film mi sono concessi, i miei genitori mi hanno dato dei limiti e alcuni li potrò vedere solo in futuro».

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