Da prete a Trieste a ministro anglicano con prole

Dopo il trasferimento a New York come assistente spirituale degli italoamericani Ellis Tommaseo si è sposato, ha avuto due figli e continua a servire messa
Da sinistra, Ellis Tommaseo con Geralyn Wolw, newyorkese, una delle prime donne ordinate dalla chiesa anglicana negli Usa
Da sinistra, Ellis Tommaseo con Geralyn Wolw, newyorkese, una delle prime donne ordinate dalla chiesa anglicana negli Usa

TRIESTE Prima il servizio all’interno di diverse parrocchie di Trieste, come quella di Sant’Antonio nuovo. Poi il trasferimento a Brooklyn, New York, come parroco della comunità cattolica degli italo-americani. E proprio lì, negli States, ha cominciato una nuova vita: nel giro di breve tempo ha lasciato il ministero attivo, si è sposato, ha avuto due bimbi e da poco è diventato un sacerdote della chiesa anglicana. «Perché essere un prete - sottolinea - resta ancora la mia vocazione». È la storia del triestino Ellis Tommaseo, punto di riferimento di varie parrocchie cittadine, la prima fu quella di Roiano da giovane, l'ultima in ordine di tempo proprio Sant'Antonio, prima di partire per l'America.

«Tutto è iniziato nel 2005, quando mi è stato proposto di fare il cappellano a Brooklyn, dove la comunità italiana è molto grande, ben radicata, con tanti fedeli che ogni domenica si recano alla messa in italiano. Serviva qualcuno che, da qui, fosse disposto a spostarsi. Sono stato catapultato in una realtà che conoscevo solo attraverso i film, ed è stato impressionante: tutto ciò che avevo visto in tv e al cinema improvvisamente era diventato reale. A stupirmi poi è stata la stessa comunità, molto calorosa ed estremamente patriottica. Ricordo ancora la prima di una lunga serie di processioni, sempre accompagnate dalla banda, aperta dall'inno americano, da quello italiano e dalla marcia reale. Mi sembrava di essere tornato indietro a un’ altra epoca. Sono stato comunque accolto con grande affetto dalle famiglie, ed è stato un aspetto piacevole. Molti erano anziani, che volevano mantenere quel passato e quel folclore tipico dell'Italia e in particolare del Sud».

Dopo tre anni trascorsi positivamente, c'è bisogno di un parroco in un'altra chiesa cattolica newyorchese, nel Queens. Tommaseo accetta la nuova sfida, ma si trova davanti ad una serie di criticità molto gravi, lasciate in eredità dalla precedente “gestione”, una situazione piuttosto pesante. «Ho denunciato pubblicamente e privatamente una serie di abusi economici e non solo, lasciati dai miei predecessori e tollerati dalle autorità ecclesiastiche. Ho provato comunque a risanare il tutto per qualche anno, mi sono dato da fare, ma le cose erano davvero complesse. Ho deciso quindi di rientrare brevemente a Trieste. Nel frattempo però qualcosa era cambiato, sia per l'ultima esperienza negativa provata a Ny, sia perché gli Stati Uniti mi hanno aperto un mondo nuovo». Tommaseo lascia quindi la chiesa nel 2010 e, pur non avendo più una missione oltreoceano che lo attende, sceglie di preparare la valigia e tornare nella Grande Mela. «Ho ricominciato da zero, lavorando per due anni e mezzo con persone disabili, poi ho partecipato a un concorso pubblico nell'ambito dei trasporti, che ho vinto. Sono diventato dirigente e negli anni successivi ho fatto rapidamente carriera e tuttora sono impiegato nell'azienda».

È in quel momento che conosce anche la futura moglie, dalla quale avrà due figli. Una rivoluzione completa insomma, nella vita, negli affetti e nel lavoro. Ma la fede rimane comunque un punto fermo. «Essere prete era ed è ancora la mia vocazione. Ecco perché mi mancava. Mi sono avvicinato quindi alla chiesa anglicana, che già conoscevo, e da poco tempo sono diventato a tutti gli effetti un prete, che serve messa e accoglie i fedeli e non toglie nulla alla comunità pur avendo una compagna e dei bimbi e lavorando ogni giorno. Tutto si concilia senza difficoltà». Nessun ripensamento, anzi, Tommaseo sottolinea la consapevolezza di un'esistenza che ora è piena, in tutti gli aspetti della sua vita. «Posso dire - conclude - che sono nato in Italia, ma rinato negli Stati Uniti».

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