Da Opicina fino a Prosecco raffica di nuove telecamere a Trieste

Dipiazza annuncia l’installazione di impianti in tutti i punti d’accesso alla città «Vogliamo una rete di sorveglianza in linea con quella del resto del Nord Italia»

TRIESTE Un nuovo sistema di telecamere per controllare l’accesso alla città. Lo annuncia il sindaco Roberto Dipiazza, prefigurando l’aumento dei sistemi di sorveglianza video come uno dei suoi primi obiettivi del 2018. Spiega il primo cittadino: «Metteremo le nuove telecamere all’incrocio grande di Opicina, a quello di Monte Re, all’incrocio per Prosecco e ancora a Banne. Così da avere sotto controllo i punti di accesso alla città».

Dipiazza mostra di essere in sintonia con le iniziative a trazione leghista in materia di «sicurezza»: «Il prossimo anno - precisa il primo cittadino - imporrò soltanto una cosa in questo ambito: telecamere dappertutto, e soprattutto negli accessi alla città».

Foto BRUNI 22.12.2017 Roberto Dipiazza
Foto BRUNI 22.12.2017 Roberto Dipiazza


Aggiunge ancora il primo cittadino: «Grazie ai sistemi tecnologici di oggi si possono individuare in entrata le automobili delle persone con precedenti, o magari ricercate, e al tempo stesso verificare il passaggio di malintenzionati in uscita. Ormai la rete di sorveglianza funziona su tutte le principali del Nord Italia e vorrei che anche Trieste si mettesse al passo».

Non è ancora disponibile il costo dell’operazione, poiché la delibera relativa all’intervento deve ancora essere redatta. Arriverà in giunta all’inizio dell’anno prossimo. «Ci siamo messi in moto e a breve arriverà a destinazione», dice Dipiazza.

Quello delle telecamere di soverglianza è ormai un leit motif di un’amministrazione con il chiodo fisso della «sicurezza». Nelle settimane scorse il Comune, su indicazione del vicesindaco Pierpaolo Roberti, ha installato dieci nuove telecamere nel centro città. Una controlla via Torino, uno dei centri vitali della vita notturna cittadina. Le altre coprono il resto delle zone pedonali, come via San Nicolò e via Dante. In tutto attualmente sono 140 le telecamere comunali (di cui 72 tra fisse e motorizzate anche con wi-fi, 68 perimetrali, inserite anche nello stadio Rocco).

L’assessore Serena Tonel, che ha la delega ai sistemi informativi e telematici, precisa: «Io mi occupo dell’installazione e non della definizione dei luoghi, ciò detto ci sono dei cambiamenti in corso».

Risale a poco tempo fa l’approvazione del regolamento di sicurezza urbana: «Ovviamente è stato predisposto dagli uffici della Polizia locale - dice l’assessore Tonel -. Sulla base normativa di quel testo, ma anche delle esigenze manifestate nel tempo da tutte le forze dell’ordine, dalla Polizia alle Fiamme Gialle ai Carabinieri, stiamo pensando a una revisione complessiva del sistema di videosorveglianza cittadino».

Il risultato di questo processo di revisione dovrebbe essere un Piano, «che elaboreremo avvalendoci anche delle osservazioni dei cittadini, delle circoscrizioni e di tutti i soggetti potenzialmente interessati», dice Tonel.

Sulla base di questo schema di lavoro l’amministrazione comunale procederà poi ad assegnare i fondi: «Esiste anche la possibilità di chiedere fondi regionali - conclude l’esponente leghista della giunta Dipiazza -, visto che l’ente del Friuli Venezia Giulia prevede stanziamenti destinati proprio ad attività di questo genere da parte dei Comuni».

 

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