Da oggi la riapertura del valico di via San Gabriele a Gorizia
È rivolta ai lavoratori frontalieri e a chi deve andare a trovare un parente stretto. Ma serve un certificato
La Slovenia allenta la morsa e apre, seppure con tante limitazioni e distinguo, il valico di via San Gabriele a Gorizia
GORIZIA Era il 4 maggio scorso. E il ministro dell’Interno sloveno Ales Hojs, incontrando i sindaci di Gorizia Rodolfo Ziberna e di Nova Gorica Klemen Miklavič nella piazza della Transalpina, si era detto «possibilista» sull’apertura di un varco pedonale in via San Gabriele, utilizzabile anche con le biciclette, per i numerosi lavoratori transfrontalieri che, oggi, si trovano in grande difficoltà a causa della chiusura dei confini.
Da oggi, quella che era stata descritta come una possibilità diventerà realtà e, a quanto pare, saranno interessate al passaggio anche le auto. Esclusi, invece, i camion. La pratica ha avuto un’accelerazione imprevista e imprevedibile. A darne notizia nel primo pomeriggio di ieri la Prefettura di Gorizia, a confermarlo il sindaco Ziberna. Da questa mattina, infatti, verrà consentito il transito dal valico di via San Gabriele dalle 6 alle 21, previa la presentazione di un’autorizzazione che soltanto il Comune di Nova Gorica (non quello di Gorizia) può rilasciare. La polizia slovena aprirà le porte ai lavoratori giornalieri e altre persone che «in base ad attestati della comunità locale, necessitino di attraversare il confine per svolgere urgenti attività economiche, commerciali, attività agricole, far visita ai parenti strettissimi. Ai lavoratori giornalieri sarà consentito effettuare visite mediche da svolgersi nella giornata dell’appuntamento». Tecnicamente, cosa si intende per “attestati della comunità locale”? Si tratta di un modulo che si può trovare sul sito del Comune di Nova Gorica attraverso il quale effettuare la domanda al Comune stesso. Questi rilascerà il nullaosta per l’attraversamento del confine, a partire da lunedì. Quindi, difficilmente, già da oggi, si potrà passare.
Il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, dal canto suo, manifesta una certa soddisfazione per lo sviluppo «perché così si dà la possibilità a chi lavora di muoversi più agevolmente. Non a caso eravamo andati in pressing, assieme al collega Klemen Miklavič, per riuscire a portare a casa questo risultato. Per quanto riguarda i valichi confinari nella loro interezza, se ne riparlerà quando l’emergenza sanitaria sarà cessata e la situazione sarà omogenea sia al di qua, sia al di là della frontiera».
Ma c’è anche una novità. Inedita. Di cui non si era mai parlato prima. La Slovenia allenterà la morsa anche al valico di Vencó (Dolegna del Collio). Sarà un’apertura limitata temporalmente. La stessa Prefettura parla di possibilità di varcare il confine «dalle 7 alle 9 e dalle 16 alle 19». Ed è facile prevedere che il varco sarà utilizzato soprattutto dai lavoratori agricoli, visto che ci troviamo nel cuore del Collio e della Brda. Stesso provvedimento a Cave del Predil, in provincia di Udine.
L’azione congiunta dei sindaci di Gorizia e Nova Gorica ha dunque funzionato. Anche se, in un primo momento, era arrivato un niet su tutta la linea da parte della Slovenia. —
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