Da Mr Pc al robot calciatore apre la bottega dell’ingegno

Weekend con la Fiera degli inventori al Centro di fisica teorica di Miramare tra i racconti di Gastone, la super stampante 3D e i videogiochi personalizzati

Una stretta di mano all’uomo cui il pianeta deve i “pc” basta da sola per giustificare una visita all’Ictp, il Centro Internazione di Fisica Teorica di Miramare che questo fine settimana ospita la “Trieste Mini Maker Faire”. La bottega delle invenzioni più bizzarre, ma comunque utili, che l’ingegno umano riesce a partorire con poche cose.

Nessuno discuterà sull’utilità di quella specie di calcolatrice della preistoria, tutt’altro che tascabile, che Gastone Garziera mostra soddisfatto a grandi e piccini. È la celebre “Programma 101”, la nonna dei comodi personal computer che oggi ci accompagnano per buona parte della giornata. Il signor Gastone è uno dei tre cervelli che nei primi anni Sessanta inventarono, e poi “svilupparono” – agli scienziati piace questa parola – il primo modello di una lunga serie di monitor e tastiere che a partire dagli anni Novanta cambieranno completamente il modo di lavorare e forse pensare. La Olivetti lo lancia nel ’65 a New York, prima non c’era niente del genere. Assomiglia più a un registratore di cassa, con dentro una tecnologia a transistor, capace di far calcoli ed eseguire qualche semplice programma. A fianco Gastone tiene anche una scheda di memoria grande come metà A4: il futuro floppy, oggi chiavetta. Sarà la Nasa a interessarsi per prima a quel grosso aggeggio per un viaggetto sulla Luna nel ’69.

La storia continua ed è piuttosto avvincente, Gastone ve la racconta volentieri mentre i bambini possono curiosare poco più in là, dove un’associazione di Bologna intrattiene i più piccolini con i videogiochi. Attenzione, non è il solito passatempo per ammazzare mostri, fare gol o altro. Lì il gioco è creare il gioco che si vuole: sceglie le funzioni, i personaggi e i comandi. Si chiama “scratch”, lo portano pure nelle scuole.

La vera sorpresa però è la “stampante a 3D”, un marchingegno che fabbrica gli oggetti. Di plastica, per il momento, ma presto si proverà con il metallo. Come funziona? Mettiamo che si rompa un pezzo della lavatrice: è sufficiente dotarsi di un programma di disegno al computer per riprodurre il componente e... oplà, nel giro di qualche oretta, la stampante lo sputa fuori.

Per gli appassionati dei droni merita una visitina dai giovani del “Crunchlab” che sono riusciti a mettere in piedi degli esemplari con qualche pezzo di legno, un appendiabiti (serve per l’atterraggio), qualche filo e pulsante trovato tra i rimasugli in cantina. Con un telecomando, tipo quelli che si usano nel modellismo, il drone prende il volo. A passeggiare qua e là per la fiera dell’Ictp, che mette insieme le invenzioni di decine di “maker”, spesso giovanissimi, il tempo passa veloce.

Alla Mini Maker Faire si immagina il futuro
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Tutta roba artigianale che il campus apre per il pubblico pure oggi. Non è un caso che l’evento si organizzi qui, nella Trieste città della scienza: all’iniziativa partecipano, oltre al Centro internazionale di fisica, pure Area Science Park e Immaginario Scientifico, con la collaborazione di Regione, Comune, Provincia e Il Piccolo, media partner.

“Maker Faire” è un movimento internazionale che ha due parole d’ordine: spremere le meningi e spendere poco, servendosi di materiale casalingo. Settemila visitatori l’anno scorso. L’ingresso è libero, così pure l’itinerario che si decide di intraprendere. Si può cominciare ascoltando il robot-musicista, che con le sue cinquantatre dita è in grado di suonare qualsiasi brano al pianoforte a una velocità e precisione impressionanti. Ecco invece il bastone per ciechi, un attrezzo dotato di sensori capaci di segnalare gli ostacoli con delle vibrazioni o per via vocale. Carina pure l’idea di Giorgio, trentenne di Reggio Emilia, che insieme ai suoi colleghi ha creato una scheda elettronica che consente di interagire con altri oggetti. Un esempio? Con il proprio cellulare, attraverso un’applicazione, è possibile accendere e spegnere la macchinetta del caffè. Più avanti, nel banchetto di due giovani studenti di ingegneria, ci si può avventurare con il robot che gioca a calcio. Passa, tira e dribbla, ma non esulta e neppure impreca. Roba da umani, almeno quella.

Il Piccolo continuerà  a seguire la manifestazione con una diretta streaming: la regia e le riprese sono di Antonio Giacomin (http://fluido.it), mentre le riprese e la collaborazione tecnica è dell’associazione di radioamatori C.I.S.A.R. di Trieste (http://trieste.cisar.it). Programma su www.makerfairetrieste.it. La Trieste Mini Maker Faire è anche social: @makertrieste su Twitter, Maker Faire Trieste su Facebook. Inoltre, con l’hashtag #TSMMF è possibile condividere la propria esperienza sui social media. Qui sotto la diretta Twitter:

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