Da Hammurabi a oggi ecco come spiegare la Costituzione ai bimbi

di Lilli Goriup
«Ho scelto l’articolo 3 perché mi piace sapere che se c’è uno più ricco di me non vuol dire che è migliore di me», spiega Matteo, nove anni, professione studente. È uno degli alunni di Elena Meriggi, che insegna nella classe 4B della scuola primaria Luigi Mauro, all’interno dell’istituto comprensivo san Giovanni.
In occasione del settantesimo anniversario dell’entrata in vigore della Costituzione italiana, la maestra ha avviato un singolare percorso di educazione civica, il cui esito è stato la riflessione, da parte dei ragazzini, attorno ad alcuni articoli della Carta. «Dal momento che io insegno storia, siamo partiti dal codice di Hammurabi: il primo scritto, risalente al 18esimo secolo prima di Cristo - racconta Elena -. Di lì siamo arrivati al testo approvato dall’Assemblea costituente nel 1947 ed entrato in vigore l’anno successivo».
Dal percorso storico a quello civico. «Ho quindi selezionato alcuni articoli della Costituzione, adattandone il linguaggio a bambini di nove o dieci anni - continua l’insegnante -. Questi ultimi hanno riflettuto, scegliendo un articolo per ciascuno su cui scrivere un pensierino».
Vari i temi emersi dalla discussione in aula: «A partire da quello della ricchezza della diversità. Quest’ultima può essere di lingua, usi, costumi - conclude l’educatrice -. La nostra è una classe multietnica, composta da italiani, macedoni, serbi, kosovari, polacchi, cechi ma anche bimbi dalla Cina e dal Marocco. Alcuni sono nati a Trieste ma la sostanza non cambia. Si è parlato anche di tutela dell’ambiente e di attività scientifica. Si è trattato di un percorso trasversale: nell’ora di musica, ad esempio, stanno imparando l’inno nazionale».
La 4B è stata invitata a partecipare alla cerimonia di ieri davanti alla Prefettura, in occasione della Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera, istituita nel 2012 dallo stato italiano. Assieme ad alunne e alunni e alla maestra Elena, fautrice dell’iniziativa, erano presenti la direttrice della scuola Carmela Testa e le altre docenti della classe.
Dopo l’intervento di Matteo, che ha rotto il ghiaccio con la stampa, pian piano si forma un piccolo capannello composto da studentesse e studenti desiderosi di farsi intervistare e fotografare. «La Costituzione è un libro scritto settant’anni fa con tante leggi», dichiara qualcuno. «No, sono i principi fondamentali», specifica qualcun altro. «È entrata in vigore il primo gennaio del 1948», recitano in coro.
Quali dunque gli articoli preferiti dai bambini? Prende la parola Caterina: «Anche a me piace l’articolo 3. Ho sentito che tanti anni fa c’era un popolo che doveva avere autobus diversi e anche regole diverse rispetto ai bianchi. Penso che siamo stati fortunati ad avere dei signori che hanno fatto la Costituzione per noi».
L’idea che tutti i cittadini abbiano pari dignità sociale e siano uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali sembra averli colpiti parecchio. Ma è molto quotato anche l’articolo 4: «La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto - Carta canta -. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società».
Commenta il piccolo Marco: «Giusto che tutti abbiamo dei diritti e dei doveri». «Sì, vuol dire che tutti hanno diritti e doveri - afferma un’altra bambina -. Ad esempio noi abbiamo il diritto di andare a scuola ma anche il dovere di studiare, così un giorno potremo fare il lavoro che ci piace». Quale? «Cantante, attrice oppure cameriera», si aggiunge un’altra amichetta.
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