Da Fantozzi al super dj la serata con il vip fa flop

Il promoter triestino Hlacia nel mirino del “Deposito Giordani” di Pordenone Il gestore Putano: «Assicurava la presenza di Fargetta ma poi è sparito»
Di Furio Baldassi

Passi per Fantozzi. L’italiano medio più sfigato per definizione può anche veder arrancare e poi morire una manifestazione a lui dedicata, il Fantozzi Day. Fa parte del suo tragico destino. E sorvoliamo anche su Silvan. Un mago illusionista, per definizione, anche se annunciato, può dissolversi nel nulla. È il suo mestiere, in fondo. Ma se poi i “flop” si moltiplicano assieme ai dubbi, ogni sospetto diventa legittimo. E ricade su Andrea Hlacia, il promoter triestino di “eventi” che ultimamente ha inanellato, in loco, tutta una serie di, chiamiamole così, sfortunate coincidenze.

Dal dicembre scorso, una serie di “sfighe” senza precedenti. Il tendone, previsto sul campo dello stadio Ferrini, in Ponziana, doveva teoricamente ospitare il clou del cabaret, da Gene Gnocchi in giù. Non se n’è visto uno, anzi, sì, uno: Paolo Ruffini che quando è arrivato qui non ha trovato nè tendone nè pubblico, ha finito per fare una comparsata in una serata “mondana” e se n’è andato, incazzato come una biscia.

Un po’ “chiacchierato”, Hlacia. Al punto da dover “emigrare”. Con risultati non dissimili, a sentire i responsabili del Deposito Giordani di Pordenone, che doveva essere, nel weekend, teatro di una manifestazione chiamata “Maximus” che doveva proporre alla ribalta la creme de la creme dei disc jockey, compreso il gettonatissimo Fargetta.

Ma è finita nel nulla. Annullata. Inesistente. Eterea. Mai vista. Può succedere, per carità. I meccanismi dello show business sono e restano imperscrutabili. Ma quando toccano la vita della gente diventano devastanti.

Racconta Francesco Putano, deus ex machina della struttura: «Hlacia mi ha telefonato chiedendo di bloccare due date, il 20 e 21 marzo, in cui noi avevamo degli appuntamenti importanti. In particolare il 21 era in programma “Lollipop”, un evento che ci aveva dato grandi soddisfazioni e grandi affluenze negli anni passati. Di fronte alla sua insistenza - continua Putano - gli ho chiesto di firmare il contratto e versare l’anticipo. Ma lui ha evaso la scadenza. Mi sono chiesto: salta tutto? L’ho chiamato al telefono chiedendogli di spedirmi il contratto. Mi è arrivata una copia fotografata con il cellulare e sfuocata. Mi ha telefonato per dirmi: tutto confermato? Assolutamente no, gli ho replicato, serviva una carta leggibile e un bonifico bancario. A quel punto ho verificato col suo manager e Fargetta non ne sapeva niente. Poi - incalza Putano - mi sono trovato di fronte a un telefono che è risultato staccato per giorni. Quando l’ho alfine beccato, smentiva tutto».

Il finale è imbarazzante. «Siamo a martedì - osserva Putano - e noi non possiamo aprire venerdì e sabato, ormai è ufficiale, perchè c’era un margine troppo ristretto di tempo per trovare un’alternativa, tutti erano occupati. Mi trovo costretto a tenere chiuso, lasciando a casa gente con famiglia, che su questo lavoro conta... Magari - annota il gestore - ho sbagliato io, dovevo verificare delle cose... Ma di sicuro non finisce qui. Sto pensando di rintracciare tutte le persone che sono state lasciate a piedi dal suddetto promoter e partire con una class action». Non si ferma, Putano: «Mai vista una cosa del genere in dieci anni, sono rimasto basito. Eppure avrei dovuto capire con chi avevamo a che fare... A novembre mi aveva chiamato. A dicembre voleva fare due serate con lo spettacolo di Violetta, ma poi, a tre settimane dall’evento era scomparso. Avevo pensato che non gli interessasse più... Adesso, però, siamo in piena fantascienza. Uno che messo di fronte ai suoi mancati impegni ti manda la scansione fronte e retro del documento d’identità... Non so cosa pensare...».

Da Hlacia, nessun commento, su consiglio dell’avvocato. Esistono, certo, dei contratti inoltrati via mail che confermano che i dj anzidetti avrebbero dovuto fare un set a Muggia e dopo a Pordenone. Ma a Muggia, tanto per cambiare, cadono dal pero...

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