Da dieci detenute 200 cappelli in dono a pazienti oncologici

Alice, Renata, Valentina, Eleonora, Tatiana, Desiree, Yadhira, Danila, Rita e Katiussa. Sono loro le autrici dei quasi 200 manufatti, realizzati durante il corso “Tecniche e sartoria” nel carcere Mari. Dieci detenute che sono riuscite a produrre copricapi oncologici, colorati e divertenti per i bambini, più seriosi per le donne, e mascherine, che hanno donato alla Fondazione Luchetta e al Centro sociale oncologico (Cso) del Maggiore. Le consegne sono avvenute ieri all’interno dell’istituto penitenziario. Il corso, tenuto da Enaip Fvg, in collaborazione con l’Area pedagogica dell’istituto penitenziario, diretta da Anna Buonomo, che individua e sostiene i gruppi aula, è stato finanziato dall’Fse attraverso la Regione (40 mila euro).
Presenti Paola Stuparich, direttrice generale Enaip, Carola Duranti, coordinatore Enaip Formazione Svantaggio-area detenuti, Francesco Russo, vicepresidente del Consiglio regionale, Viviana Taberni e Maria Stachel, operatrici della Fondazione Lucchetta, Rita Ceccherini e Carla Dellach, responsabile e referente Cso-Osarf, Elisabetta Burla, Garante dei Detenuti, Giacomo Gallo, docente e tutor Enaip e il vicecomandante della Polizia penitenziaria Annamaria Peragine. Al passaggio delle consegne ha partecipato il nuovo direttore del carcere, Paolo Bernardo Ponzetta, succeduto a Romina Taiani. Originario di Santa Maria di Leuca, in Puglia, in missione a Trieste fino al 30 aprile, è vicedirettore della casa di reclusione di Padova ed è a capo anche della casa circondariale di Pordenone. Assieme alla responsabile della Sanità Penitenziaria, Franca Masala, ha confermato l’assenza di contagi nell’istituto già da gennaio. I laboratori continuano e, dopo i vaccini degli agenti e del personale amministrativo, adesso è la volta dei detenuti: per ora i volontari sono 63 su 137.—
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