Da dicembre cinque treni al giorno Trieste-Lubiana
TRIESTE. Da Ovest le ferrovie si fermano a Mestre. Da Est a Villa Opicina. Con buona pace di chi decanta il ruolo centrale di Trieste nella Nuova Europa. Tutti conoscono la situazione del collegamento via rotaia tra il capoluogo regionale e la città dei Dogi. Ma anche la tanto decantata porta sull’Est che si spalanca a Trieste assomiglia piuttosto a una saracinesca abbassata con su il desolante cartello “chiuso”. E senza indicazioni temporali. Ne sanno qualcosa le Ferrovie slovene che, in accordo con quelle croate, hanno appena sottoscritto un accordo di coordinamento delle linee su rotaia puntando entrambe a raggiungere Trieste e, da qui, Mestre e poi Milano. Ma, con desolazione, hanno potuto constatare che tutti i treni si fermano a Villa Opicina. Per raggiungere Trieste c’è solamente la linea di autobus della locale azienda trasporti.
«Questa non è la soluzione - afferma il vice direttore delle Ferrovie slovene-trasporto passeggeri, Miloš Rovšnik e ripreso da Siol.net - che più ci soddisfa. Questo problema alle Ferrovie italiane non interessa, ci pongono condizioni inaccettabili per poter far circolare i nostri treni sulle loro linee». «Stiamo parlando - precisa ancora Rovšnik - con le ferrovie regionali Udine-Cividale le quali sono invece interessate al collegamento, ma devono ottenere la concessione dalla Regione Friuli Venezia Giulia, un’opera immane vista la burocrazia italiana».
Le Ferrovie slovene e, di riflesso o meglio a traino, anche quelle croate vogliono assicurarsi la possibilità di un collegamento con Trieste e Venezia senza dover cambiare treno e di poter emettere il biglietto per l’intero percorso. «Anche quando realizzeremo un collegamento diretto tra la Croazia e l’Italia attraverso la Slovenia - sostiene invece Renato Humi„ delle Ferrovie croate - non saremo concorrenziali rispetto ai collegamenti su gomma, ma questo sarà comunque un grande passo per il collegamento tra i nostri Stati».
L’accordo sottoscritto tra ferrovie slovene e croate rappresenta poi una pietra miliare nell’ambito del progetto europeo Rail4see (nodi ferroviari per l’Europa sudorientale) nel quale dieci Paesi, dall’Austria alla Grecia, dall’Italia alla Romania, hanno individuato undici città quali nodi strategici per il miglioramento dei collegamenti su rotaia nell’ottica di un salto di qualità nel sistema ferroviario europeo. In base al documento con il nuovo orario coordinato Slovenia-Croazia che entrerà in vigore a metà dicembre, Lubiana sarà collegata cinque volte al giorno, in entrambe le direzioni, con Villa Opicina. Nel periodo estivo, una volta alla settimana, la linea sarà estesa fino a Pola. Il collegamento mattutino e quello serale tra Lubiana e Zagabria, poi, sarà garantito dal treno notturno tra la capitale della Slovenia e Belgrado (passando per Zagabria). Verrà altresì ripristinata la linea giornaliera tra Lubiana e Budapest via Hodoš.
Slovenia e Croazia si muovono, capiscono l’importanza della mobilità, anche ferroviaria, indispensabile per garantire scambi di merci e di persone, e quindi, anche di affari e investimenti. E l’Italia, o meglio, Trieste cosa offre in questa partita? Ma Villa Opicina, ovviamente, la stazione nel nulla.
Perché se vuoi prendere il bus per la Stazione centrale di Trieste (linea 4) devi farti un tratto a piedi fino a via di Prosecco (altezza pizzeria Brigantino), consigliabile con valigie e bora. Per poi scoprire che il bus arriva in piazza Oberdan, per cui fino alla Stazione centrale altro chilometrino a piedi (sempre consigliabile con valigie e bora) per poi partire alla volta del civilizzato Ovest. Anche questo è Europa. Ahimè.
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