Da Autovie al Porto, domina la tecnologia

TRIESTE Autovie Venete si allea con il Cnr di Roma per il monitoraggio dei flussi di traffico e la conseguente previsione sull’evoluzione nel breve termine in modo da prendere le decisioni più appropriate per garantire la miglior transitabilità dell’autostrada. La realizzazione di un algoritmo, adatto a generare un’affidabile rappresentazione “real-time”, richiede la capacità di modellizzare matematicamente un fenomeno complesso, con centinaia di veicoli che si muovono contemporaneamente. Autovie ha dunque coinvolto uno degli interlocutori nazionali più qualificati: l’istituto per le applicazioni del calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche.
Il progetto prevede la realizzazione di un’interfaccia interattiva, “Cruscotto della viabilità”, che consenta la rappresentazione cartografica e intuitiva delle elaborazioni numeriche prodotte dagli algoritmi e la possibilità di utilizzare il sistema anche per simulare condizioni stradali specifiche e valutarne l’impatto sul traffico. La cosiddetta simulazione “what-if”. Il motore di elaborazione che alimenta il “Cruscotto” si basa sull’implementazione di modelli di calcolo, sviluppati dai ricercatori del Cnr, che consentono di rappresentare lo stato corrente del traffico lungo tutta l’autostrada di competenza, con una precisione di circa 100 metri.
Gli stessi modelli di calcolo vengono utilizzati per generare previsioni relative all’evoluzione di breve termine, circa 30 minuti. «Queste proiezioni – spiega Patrizio Nussio di Autovie, che segue il progetto – serviranno al personale del nostro Centro Radio Informativo per decidere se sia possibile svolgere interventi manutentivi senza creare eccessivi disagi o di decidere, con maggiore anticipo, quali misure di gestione mettere in atto nel caso di problematiche bloccanti. Ma il sistema è pure in grado di acquisire e tenere in considerazione le informazioni relative ad eventi correnti come cantieri, incidenti, condizioni metereologiche». «Il Cnr da anni si interessa della mobilità, pure dei pedoni e delle folle, non solo delle auto – fa sapere Roberto Natalini, direttore dell’istituto “Mauro Picone” –. Lavorare per Autovie è stato un ulteriore, formidabile stimolo. Contiamo di concretizzare il progetto entro fine anno, ma l’obiettivo di tutto lo staff è che la metodica possa essere utilizzata anche da altri soggetti per migliorare la viabilità a più ampio raggio».
Non mancano in regione altri esempi di innovazione al servizio delle infrastrutture. Grazie all’impegno e alla visione dell’Autorità del Mare Adriatico Orientale, tutti gli stakeholder della comunità portuale – dagli agenti marittimi agli spedizionieri, dai terminalisti ai trasportatori, dall’Agenzia delle Dogane alla Capitaneria di Porto, dalla Guardia di Finanza alla Sanità Marittima alle imprese ferroviarie – contano dal 2014 sul Sinfomar, il Port Community System dello scalo giuliano, realizzato dalla società Info. era, per connettere in un’unica piattaforma tecnologica le procedure amministrative, fiscali, doganali e logistiche attraverso l’integrazione delle informazioni relative ai traffici marittimi, retroportuali e ferroviari.
L’Autorità è pure capofila di Smartlogi – Logistica transfrontaliera sostenibile e intelligente –, progetto mirato a potenziare la cooperazione per le opzioni sostenibili del trasporto intermodale, al fine di diminuirne l’impatto sull’ambiente in termini di emissioni di gas inquinanti, CO2, e rumore sull’arco alpino, lungo l’asse del Brennero e quello di Tarvisio. In azione anche Aeroporto Fvg, società che in soli 13 mesi, dalla posa della prima pietra a marzo 2018, ha aperto al pubblico la piattaforma intermodale di Trieste Airport, nuovo hub del trasporto che integra l’aerostazione, oggetto di un completo rinnovamento, con la nuova fermata ferroviaria, l’autostazione bus, il nuovo parking multipiano e a raso e, da marzo 2019, anche le postazioni di ricarica per le auto elettriche. In zona parcheggi. –
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