Da 700 mila nel 2013 a 1,4 milioni: turisti raddoppiati a Trieste nel giro di 10 anni
L’assessore regionale Bini: «Il trend di crescita proseguirà»
Un milione e 400 mila presenze. È questo l’obiettivo alla portata di una Trieste sempre più turistica per l’anno in corso.
A indicare come realistico quello che sarebbe il nuovo record assoluto è l’assessore regionale al Turismo Sergio Emidio Bini che delinea le prospettive di crescita partendo dall’analisi dei dati definitivi del primo trimestre 2023 e dalla comparazione con i numeri degli anni passati, in particolare quelli precedenti alla pandemia.
Statistiche che, andando a ritroso fino al 2013, fanno emergere in modo lampante il cambio di passo del turismo a Trieste evidenziando il boom delle presenze dall’estero: nel 2022, per la prima volta, gli stranieri (53,9%) hanno superato i turisti italiani. Quanto alla permanenza media: se nel 2019 era di 2,2 giorni, ora siamo a 2,6.
Nel primo trimestre 2023 le presenze nel territorio comunale di Trieste sono state in tutto 212.146: +49,4% rispetto al 2022, +31,85% rispetto al 2019 e +71,41% se si torna indietro di un decennio, al 2013. Il dato più indicativo per prevedere l’andamento dell’anno in corso è quel +31,85% rispetto all’ultimo anno senza Covid, il 2019, visto che all’inizio del 2022 la pandemia era ancora un fattore frenante per gli spostamenti turistici: se il trend di crescita dovesse mantenersi attorno al 30% per tutto il 2023 il totale delle presenze in città alla fine dell’anno toccherebbe il milione e 400 mila: sarebbe il nuovo record, con un aumento considerevole rispetto al 2022 quando le presenze erano state 1.118.943 e anche rispetto al 2019 quando si era superato di poco il milione (1.008.303). Un record che sancirebbe un raddoppio delle presenze annue rispetto al 2013 quando il totale era stato di 709.180.
«Alla luce dell’andamento del primo trimestre quel milione e 400 mila è un obiettivo verosimile – rimarca Bini –, e lo possiamo affermare guardando, nel suo complesso, alla crescita turistica che Trieste sta avendo, tendenza e che in questo 2023 è destinata a consolidarsi ulteriormente grazie agli arrivi dall’estero. Ma anche i turisti italiani sono in aumento. Stiamo spingendo sempre più sulle campagne promozionali su stampa e televisioni nazionali e nel prossimo assestamento metteremo altri 5 milioni di euro per far conoscere il territorio regionale e in particolare Trieste, la punta di diamante. Il salto di qualità è arrivato soprattutto grazie al miglioramento della comunicazione, anche internazionale».
Nel primo trimestre, peraltro, c’è stato un “controsorpasso” dei turisti italiani sugli stranieri: 123.687 su 88.459. Uno su cinque arriva dalla Lombardia. Tra gli stranieri quasi uno su quattro è austriaco. Austriaci che da gennaio a marzo di quest’anno sono più che triplicati rispetto al primo trimestre 2013 (19.157 presenze rispetto alle 6.247 di un decennio fa). Raddoppiati i tedeschi (9.156 contro 4.264).
Per alimentare la crescita nei prossimi mesi, secondo Bini Trieste ha tutti i requisiti: «Saranno molto importanti gli eventi, a cominciare dalle mostre – sottolinea l’assessore –. Dopo Banksy che ha richiamato 93 mila visitatori, anche LaChapelle sta andando benissimo. Abbiamo una stagione di concerti straordinaria con i Maneskin al Rocco il 16 luglio. Poi la Trieste del cinema, dalla Porta Rossa che ha fatto conoscere la città a milioni di persone all’ultimo Salvatores. C’è una megaproduzione internazionale in arrivo a breve e di cui non possiamo divulgare ulteriori dettagli. E non dimentichiamo i musical».
Quindi, crociere, trasporti, ricettività e servizi da migliorare. «Prevediamo di arrivare a 500 mila passeggeri dalle navi bianche e intanto il Trieste Airport sta crescendo con nuovi voli per Barcellona, Dublino e Tirana. Trieste ha potenzialità enormi – continua Bini –, ma dobbiamo far salire ancora il numero di posti letto e la qualità delle strutture ricettive, anche perché uno degli obiettivi dev’essere aumentare il numero di giorni medi di permanenza, che peraltro già sta crescendo. Bisogna potenziare i servizi per i turisti, compresi i parcheggi. Mi conforta il fatto che ci sia condivisione tra le associazioni di categoria e che gli investitori privati abbiano capito che il turismo può essere il traino del rilancio dell’economia. Infine, un vantaggio è che i prezzi medi tutto sommato non sono alti, rispetto al resto d’Italia e ai Paesi vicini. Basti pensare all’esplosione dei prezzi in Croazia».
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