Da 18 a 48 punti vendita La sfida del Montedoro al traguardo dei 10 anni

Oggi nel centro commerciale, inaugurato l’11 marzo 2009 in piena crisi globale, lavorano 412 persone: più del doppio rispetto ad allora
Lasorte Trieste 11/03/09 - Muggia, Inaugurazione Centro Commerciale FreeTime Montedoro
Lasorte Trieste 11/03/09 - Muggia, Inaugurazione Centro Commerciale FreeTime Montedoro



Dieci anni fa, in piena crisi economica, Muggia dava i natali a un nuovo centro commerciale in provincia di Trieste: il Montedoro Freetime. All’epoca l’enorme struttura, sorta nella zona industriale del comune istroveneto, apparve come la classica cattedrale nel deserto. Oggi la struttura appare decisamente diversa. A partire dal nome – Montedoro Shopping Center, a indicare la natura prettamente commerciale del centro – ma anche non appena si constata l’aumento dei fori commerciali. Sono proprio i numeri a parlare.

Nel 2009, il giorno dell’inaugurazione, il centro si presentò con solamente 18 negozi aperti. Oggi i fori attivi sono esattamente 48. «Osammo non poco nell’aprire un centro commerciale in un periodo di forte crisi. È stata dura, non lo nascondo. Ma con un piano di rilancio adeguato e tanta, tanta perseveranza, oggi posso dire che il Montedoro gode di buona salute, migliore rispetto ad altri centri commerciali, tanto che attualmente abbiamo solo tre fori commerciale vuoti», racconta Sergio Bavazzano, da dieci anni al timone del centro protagonista di un’evoluzione costante.

«Inizialmente nascemmo come Freetime, ossia come luogo per attività ludiche e d’intrattenimento. Molti si ricorderanno ad esempio della pista per go-kart. In seguito ci siamo adeguati anche alla richiesta da parte della clientela trasformandoci in Shopping center», spiega il direttore.

Una scommessa sostanzialmente vinta da Sator Immobiliare Sgr spa, gestore del Fondo Emilia (proprietario del centro commerciale) anche perché basta dare un occhio pure ai numeri che riguardano i lavoratori del Montedoro: dai 190 del 2009 si è passati alle attuali 412 maestranze. È ampiamente riconosciuto che l’arrivo del colosso Decahtlon, accanto ad altri marchi importanti quali H&M, Pittarosso e Oviesse, abbiano contributo al rilancio del centro commerciale, divenuto un punto di riferimento tanto per i triestini quanto per i clienti provenienti da oltreconfine.

Anche gli investimenti fatti negli anni, su tutti il rifacimento della facciata per mezzo dell’installazione “Bora Lightwaves – Onde di Luce e di Bora” dell’artista statunitense Ned Kahn, hanno dato nuovo lustro all’edificio di via Flavia di Stramare.

«Il 40% della nostra clientela proviene dall’estero. Per il 28% dalla Slovenia, per il 10% dalla Croazia e il restante 2% è legato ai flussi turistici della zona. Il 60% è costituito da clienti triestini e muggesani», puntualizza Bavazzano.

Ma i numeri più eclatanti forniti sempre dal direttore del Montedoro riguardano i visitatori annuali: dal milione e mezzo all’anno del 2010, si è passati ai due milioni e mezzo registrati lo scorso anno. Bavazzano non nasconde l’ottimo rapporto che intercorre con l’amministrazione comunale muggesana: «Già con il sindaco Nerio Nesladek la sinergia era stata ottima e sulla stessa lunghezza sta proseguendo il rapporto con l’attuale prima cittadina Laura Marzi. Siamo soddisfatti dell’indotto che crea il nostro centro commerciale. L’auspicio è che il territorio muggesano continui a crescere, perché i margini ci sono tutti».—



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