Curzola, dissotterrati i resti di 60 soldati della Wehrmacht

Esumazione curata da una associazione tedesca, le salme saranno seppellite nel cimitero militare di Zagabria. Un centinaio i morti sull’isola negli ultimi anni della Seconda guerra mondiale

ZAGABRIA. I resti di una sessantina di soldati tedeschi sono stati ritrovati sull’isola di Curzola (Korcula in croato) nei pressi dell’omonima città. È quanto riporta l’agenzia nazionale croata Hina, citando il lavoro della Associazione tedesca per la cura dei cimiteri di guerra. Quest’ultima ha infatti iniziato lo scorso sabato un’opera di esumazione sull’isola. «Stando ai risultati emersi finora - scrive l’agenzia Hina - sono 61 i cadaveri dei soldati tedeschi che sono stati dissotterrati».

I resti saranno ora seppelliti nel cimitero militare tedesco già costituito a Mirogoj, lo storico cimitero della capitale croata. Il ministero dei Veterani di Zagabria, nel dare conferma dell’intera vicenda, ha spiegato di avere autorizzato lo scorso 12 novembre l’attività dell’associazione tedesca (in accordo con il governo di Berlino) in quella che è stata riconosciuta come una fossa comune risalente ai tempi della Seconda guerra mondiale. Non si tratterebbe tuttavia degli unici cadaveri di soldati tedeschi che giacerebbero ancora sull’isola, oggi una delle più gettonate dai turisti. Secondo il sindaco di Curzola infatti sarebbero circa un centinaio i membri della Wehrmacht - l’esercito nazista - ad aver perso la vita negli ultimi anni del secondo conflitto mondiale proprio su quest’isola, a metà strada tra Spalato e Ragusa.

Intervistato dall’agenzia Hina, il primo cittadino Andrija Fabris ha confermato l’esistenza di un vero e proprio cimitero militare tedesco creato durante la guerra e situato nell’area in cui si effettuano oggi gli scavi. «Il cimitero è stato distrutto dopo la guerra ed è rimasto in tale stato fino ad oggi», ha dichiarato il sindaco, facendo sapere appunto che le informazioni storiche riguardanti la regione lasciano pensare che un’altra quarantina di militari sia stata seppellita nei pressi della cittadina balneare.

Curzola, così come molte altre isole dalmate, fu al centro dell’attività bellica durante la Seconda guerra mondiale e, in particolare, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. In seguito all’uscita di scena dell’Italia, fino ad allora impegnata militarmente nei Balcani, l’esercito tedesco organizzò nell’inverno del 1943 una serie di attacchi mirati alle isole croate per sottrarne il controllo agli uomini di Tito. L’operazione riuscì a Curzola e in molte altre isole. Soltanto Lissa (Vis in croato), che fu presa dai partigiani dopo l’armistizio, riuscì a resistere alle incursioni tedesche. Proprio su quest’isola, una delle più distanti dalla terraferma croata, si rifugiò lo stesso maresciallo, dopo che il 25 maggio 1944 Berlino aveva fallito di poco la sua cattura in Bosnia. La “grotta di Tito” divenne per quasi sei mesi il quartier generale del futuro leader jugoslavo ed è oggi una delle attrazioni dell’isola di Lissa.

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