Cure non urgenti: la nuova centrale nel Porto vecchio di Trieste
L’ipotesi è quella di un abbinamento al futuro presidio triestino del 118. Intanto sul destino della Sores Riccardi precisa: «Deciderà la giunta»
TRIESTE La certezza sono gli otto milioni stanziati a dicembre nel bilancio dal Consiglio regionale, il resto però è ancora tutto da valutare. Il futuro della nuova sede della centrale triestina del 118 rimane il Porto vecchio, dove - stando ora alle ultime - potrebbero trovare collocazione anche la centrale del numero unico del “116117” per le cure non urgenti e il backup della Sores di Palmanova. La questione è spinosa e si trascina a livello politico da molti anni, ovvero da quando l’ex giunta regionale guidata da Debora Serracchiani istituì la centrale unica del 112 a Palmanova sulla base delle istruzioni del ministero dell’Interno che aveva recepito le indicazioni dell’Ue.
In Fvg la gestione del 112 è stata affidata alla Protezione civile a Palmanova, che smista le telefonate alle forze dell’ordine o alla Sores, la centrale unica per le emergenze sanitarie, sempre a Palmanova, dove sono state riunite le quattro centrali provinciali.
In campagna elettorale e lo scorso febbraio il governatore Massimiliano Fedriga aveva confermato che la creazione di una seconda centrale Sores era una soluzione attuabile. Nelle ultime settimane, però, in un documento firmato dal vicepresidente Riccardo Riccardi e inviato al sindacato Fials, che con la Fsi Usae aveva raccolto delle firme per una seconda Sores, l’ipotesi sembrava essere accantonata: «La proposta di duplicare la struttura, oltre a far lievitare i costi, mal si sposa con il progetto di dare unicità al sistema dell’emergenza-urgenza. Sarà comunque il nuovo Piano dell’emergenza-urgenza che definirà puntualmente questi aspetti».
Riccardi ne aveva parlato anche in Consiglio regionale nei giorni scorsi e, contattato al telefono, chiarisce ulteriormente che «quella della centrale Sores è una vicenda che ha preso una piega politica, non voglio anticipare qualsiasi tipo di soluzione e non abbiamo paraocchi. I tecnici forniranno delle ipotesi e poi sarà la giunta a scegliere sulla base delle indicazioni e del consenso del sistema professionale». Il documento dell’emergenza-urgenza era quasi pronto all’inizio del 2020, poi la pandemia ha bloccato tutto ma a breve dovrebbe arrivare la nuova declinazione che dovrà fare un passaggio nella Terza commissione del Consiglio regionale. Per la nuova sede del 118 dell’Asugi, invece, Riccardi, conferma che «ci sono gli otto milioni stanziati dal Consiglio per dare una struttura adeguata al lavoro che viene fatto in via Farneto. Dove farla è compito della stessa Asugi che ha individuato un’area in Porto vecchio, dove però ci sono dei vincoli della Soprintendenza. Se le cose dovessero allungarsi ulteriormente sarà lecito valutare altre zone in quanto una struttura di quel tipo ha necessità di avere standard di un certo livello. Il Porto vecchio è la soluzione comunque ideale ma la scelta, ribadisco, spetta all’Azienda sanitaria».
L’area è quella nei pressi del Magazzino 11. Oltre alla parte tecnica, come spogliatoio e ricovero dei mezzi, esiste la parte telefonica. E lì troverebbe collocazione anche la centrale territoriale del “116117”, il numero unico per le cure non urgenti, che di fatto esiste già in seno all’Asugi con il numero verde 800.614.302. «Valuteremo ogni ipotesi», ribadisce Riccardi
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