Cupa Trieste, basta prenotazioni nei 4 distretti sanitari

Dopo l’accordo con le 57 farmacie, da lunedì sportelli chiusi a Roiano, San Giacomo, San Giovanni e San Sabba. «Risparmi sul personale»
Silvano Trieste 31/10/2011 Via Stock, Cup
Silvano Trieste 31/10/2011 Via Stock, Cup

Nei quattro distretti a partire da lunedì non si potranno più prenotare visite ed esami sanitari perché il servizio è passato alle farmacie in modo anche più organizzato dopo l’accordo (sperimentale) di 18 mesi con l’Azienda sanitaria e la Regione, e soprattutto i soldi che adesso vanno ai farmacisti come remunerazione per questo lavoro non più gratuito sono stati tolti agli sportelli.

«Il pagamento ai farmacisti - certifica per l’Azienda sanitaria Adele Maggiore, il direttore sanitario - la Regione lo ha accettato, però a costo zero, ci è stato chiesto di calcolare quanto costava lo sportello, e di dirottare quei fondi alle farmacie. Che peraltro - dice Maggiore - devono adesso garantire per obbligo il Cup sempre dalle 9 alle 11, e in totale per 4 ore al giorno, accettano il pagamento del ticket, il cambio di prenotazione, la prenotazione delle visite in libera professione e cioé a pagamento, e in più l’Azienda sanitaria mantiene il “call center” per le prenotazioni via telefono tutti i giorni e il sabato fino alle 18, mentre sempre le farmacie possono stampare la prenotazione fatta a voce».

Dunque il “porta a porta” nelle 57 farmacie che hanno sottoscritto l’accordo, e il telefono per prenotare senza muoversi da casa sembrano un’offerta più che sufficiente. Ma a farne le spese sarà la cooperativa che fin qui ha gestito lo sportello Cup nei distretti a San Giovanni, in via Stock, a San Giacomo e in via Puccini. «Resta parecchio lavoro amministrativo - dice Maggiore -, e rimane fermo il servizio quotidiano di prelievo del sangue, ma certo calano le ore di impegno e caleranno le persone impiegate».

D’altro canto ci si aspetta che invece le farmacie, percependo 2,20 euro a prenotazione, si mettano per così dire in concorrenza per guadagnare di più aumentando il numero di “clienti”. E questo è già avvenuto ed è stato notato: certi farmacisti hanno spontaneamente ampliato gli orari oltre il minimo dovuto, fino a pubblicizzare “Cup tutto il giorno”. A volte anche senza l’interruzione a ora di pranzo.

Ma la notizia che chiudono gli sportelli dei distretti, al contrario, ha allarmato qualche titolare di farmacia, per il timore che questo lavoro “burocratico” debba ancora aumentare. Nelle more dell’accordo (che come si ricorderà ha richiesto mesi, fra molte tensioni) l’Azienda sanitaria aveva dovuto anzi ampliare gli orari per il pubblico e rinforzare il personale di sportello. Tra gennaio e marzo aveva stanziato per questa attività aggiuntiva quasi 96 mila euro in più. Senza le farmacie private, le code agli sportelli di quelle comunali, dei distretti e di Cattinara erano dive ntate insostenibili.

Ma se qui il sistema si riorganizza, c’è appunto chi di conseguenza perde il posto. E lo spiega, qui sotto, la cooperativa che ora annaspa per sistemare gli “sportellisti Cup” rimasti senza lavoro, proprio nel mezzo di questi tempi amari.

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