Cup in farmacia il 4 aprile L’accordo è stato firmato

Ma Federfarma accetta di riprendere gratuitamente e di pagarsi uno studio che dirà qual è il pagamento dovuto, «a costo zero per la finanza pubblica»
Di Gabriella Ziani
20040413 - PONTEDERA (PISA) - POL : FARMACI: SUI PREZZI DELLA FASCIA C DOMANI VERTICE TRA SIRCHIA E INDUSTRIE. Confezioni di medicinali all' interno di una farmacia. FRANCO SILVI / ANSA / PAL
20040413 - PONTEDERA (PISA) - POL : FARMACI: SUI PREZZI DELLA FASCIA C DOMANI VERTICE TRA SIRCHIA E INDUSTRIE. Confezioni di medicinali all' interno di una farmacia. FRANCO SILVI / ANSA / PAL

Scatta dal 4 aprile la ripresa del Cup in farmacia. L’accordo tra Azienda sanitaria e Federfarma è stato siglato l’altro giorno, nella sede dell’Azienda isontina, a Monfalcone. I farmacisti hanno ottenuto prima di tutto di poter distribuire “per conto del servizio sanitario” i farmaci di continuità assistenziale e per malattie croniche che fin qui, a Trieste, erano stati gestiti eslusivamente dalle strutture sanitarie per ragioni di risparmio. Ogni farmaco così distribuito porterà ai farmacisti 6,50 euro più Iva, o per certi medicinali 7,60 più Iva. C’è anche un compenso ulteriore per l’avvio del servizio, di 8 centesimi a confezione. L’accordo vale per tutta l’Area vasta Giuliano-Isontina. Condizione perché non vi sia una revoca degli accordi è che in un anno devono essere così distribuite non meno di 80 mila confezioni.

Ma la contropartita, in questa vicenda lunga e rissosa che il 6 gennaio aveva portato a chiudere un servizio garantito gratuitamente per 10 anni (l’unico in regione), è che il Cup nelle farmacie triestine riprende immediatamente, intanto in forma gratuita come prima, e che le farmacie stesse, a proprie spese, devono procurare alla Regione uno studio da cui desumere «il prezzo di riferimento per l’attività svolta dalle farmacie, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica».

I farmacisti chiedevano di essere pagati per fare le prenotazioni di visite ed esami, ormai coprivano la metà delle richieste totali. Apprezzando l’esperimento, (apprezzatissimo dai cittadini), si vuole ora affidare a un “terzo” scientificamente affidabile il calcolo di quanto dovrebbe essere pagato questo lavoro. Ma se la remunerazione dovrà avvenire “senza ulteriori oneri per la finanza pubblica” sembra evidente che le farmacie dovranno produrre da sè i denari con l’introduzione di nuovi servizi.

È Federfarma che deve individuare questo ente certificatore, lo ha indicato nella Fondazione Cref (Centro ricerche economiche e formazione). I risultati dovranno arrivare molto presto, non oltre il 15 maggio. Fino a quella data dunque dura il periodo di “gratuità” cui i farmacisti si sono assoggettati, avendo vinto la partita della distribuzione. Peraltro chiaramente prevista dalle leggi: ospedali e Aziende sanitarie comprano i farmaci a metà prezzo, il risparmio dunque rimane anche remunerando la distribuzione in farmacia. E i professionisti la reclamano, altrettanto a suon di legge, perché questo è il loro compito istituzionale.

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