Cuoche di nuovo in piazza, adesione all’80%

In alcune scuole bimbi senza bicchieri e merende pomeridiane. I sindacati: «L’accordo va difeso»
Di Laura Tonero
Lasorte Trieste 31/03/17 - Piazza Unità, Protesta Cuochi, Cuoche, Mense Scuole
Lasorte Trieste 31/03/17 - Piazza Unità, Protesta Cuochi, Cuoche, Mense Scuole

Adesione attorno all’80%, ieri, in provincia di Trieste allo sciopero nazionale del comparto dei multiservizi, della ristorazione e delle agenzie viaggi proclamato da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs al quale i sindacati hanno aggiunto anche la protesta delle dipendenti delle mense scolastiche comunali. Addette mensa, cuoche e aiutocuoche sono scese nuovamente in piazza a fronte di una trattativa ormai congelata tra amministrazione comunale e Dussmann, la società che gestisce l’appalto.

Giovedì pomeriggio l’azienda ha incontrato il sindaco affiancato dall’assessore Angela Brandi e dai dirigenti comunali. «Purtroppo malgrado il sindaco, da imprenditore, abbia dimostrato disponibilità ad ascoltare la nostra posizione - sostengono dalla Dussmann - il Comune ha rivendicato la sua posizione e di conseguenza noi non possiamo far altro che andare avanti per la nostra strada e presentare, come avevamo anticipato, un nuovo piano industriale». «La situazione rischia di degenerare - sostiene Andrea Blau della Cisl - credo serva quanto prima organizzare un incontro a tre, non solo tra Comune e azienda, ma anche con i rappresentanti dei lavoratori che sono le vere vittime di questo appalto». «Saremo inflessibili con l’azienda ma anche con il Comune che si era impegnato a rimediare al disastro sociale creato dal quel bando di gara» dichiara Andrea De Luca della Cigl. I sindacati si dicono pronti a difendere quegli accordi siglati con l’azienda anche a costo di ricorrere alle vie legali. «La questione - sostengono - va risolta subito e non tra mesi lasciando che si trascini all’infinito come è successo per altre situazioni».

«Noi stiamo dalla parte delle lavoratrici - dichiara l’assessore Brandi che ieri, insieme al primo cittadino, è scesa in piazza Unità a dare un segnale di solidarietà alle lavoratrici - sono quasi tutte donne e lavorano con diversi appaltatori da tanti anni nelle mense scolastiche: è un dovere tutelarle». Lo sciopero ha causato più disagi rispetto a quello dello scorso 2 marzo: in qualche mensa non erano disponibili nemmeno i bicchieri per far bere i bambini, le merende pomeridiane non erano disponibili nei pranzi al sacco di tutte le scuole, la maggior parte dei bambini ha portato a casa intatti gli omogeneizzati e le mousse alla frutta.

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