Cultura e famiglia tra le “vittime” dei tagli milionari nella Finanziaria

Il Pd mette in fila i segni meno: «Programma disatteso». Ma Zilli rassicura: «Interverremo con gli assestamenti»
Palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia, sede della Presidenza, in Piazza Unità d'Italia a Trieste - Foto scattata il 13 marzo 2015
Palazzo della Regione Friuli Venezia Giulia, sede della Presidenza, in Piazza Unità d'Italia a Trieste - Foto scattata il 13 marzo 2015

TRIESTE Barbara Zilli, come già due giorni fa al Consiglio delle Autonomie, assicura che «non si tratta di tagli» e rimanda agli assestamenti «che consentiranno di aggiustare i capitoli a seconda delle necessità». Ma il Pd, nel primo scontro sulla legge di Stabilità, spulciando tra le tabelle, mette in fila varie poste all’ingiù rispetto a un anno fa. Ci sono meno risorse per immigrazione e accoglienza, come da Dna della giunta, ma anche per famiglia, sociale, turismo, cultura, trasporto pubblico locale, istruzione, lavoro e formazione.

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Il più battagliero in Cal nel confronto tra la giunta e i sindaci era stato Francesco Martines. Carte alla mano, il primo cittadino di Palmanova si concentra su vari segni “meno”. Nel dettaglio, gli interventi sulle politiche di immigrazione perdono 357 mila euro sul triennio 2019-21 e i trasferimenti ai Comuni per l’accoglienza di minori non accompagnati 1,5 milioni sul 2019-20. Ma ci sono vari altri numeri evidenziati dal capofila dei sindaci del Pd. La riduzione dei fondi riguarda il programma Sviluppo e valorizzazione del turismo (–9 milioni nel 2019 e –5 nel 2020, –700 mila euro per le attività di Grado e Lignano), gli interventi dell’Agenzia regionale per il settore agricolo e agroalimentare (–5,5 milioni per due annualità), il programma di residenza pubblica e piani edilizia popolare (–32 milioni), il Tpl (–2 milioni), Fondazione Aquileia (–2 milioni), gli investimenti per altre città Unesco (capitolo a quota zero), il programma valorizzazione dei beni d’interesse storico (–6 milioni nel biennio per la parte corrente e –3 milioni per le spese in conto capitale), la missione istruzione e diritto allo studio (–11,5 milioni nel biennio), politiche sociali e famiglia (–9 milioni nel biennio, compresi fra l’altro interventi per infanzia e asili nido, –2,8 milioni, e Carta famiglia, –2,2 milioni).

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E ancora il programma formazione professionale (–4,7 milioni nel 2019), l’inserimento lavorativo di persone disoccupate (–5 milioni nel biennio), e pure la Mia, Misura attiva di sostegno al reddito, indica –44 milioni tra 2019 e 2020. Martines ne fa anche una questione di metodo: «Nonostante il regolamento del Cal imponga la convocazione con documentazione allegata cinque giorni prima della seduta, la giunta ci ha inviato quasi 300 pagine zeppe di numeri all’ultimo momento, impedendo ai sindaci di valutare quanto si stava illustrando, tanto meno di confrontarsi con il territorio».

La stessa giunta, rappresentata dagli assessori Zilli e Roberti, insiste l’esponente del Pd, «non ha prodotto alcuna relazione politica che giustificasse le cifre, non c’era neanche il riferimento con lo storico. Ma è comunque certo che i segni “meno” dimostrano che questo bilancio triennale non è in linea con le linee programmatiche della maggioranza vista la minore attenzione per settori chiave, pur in un contesto in cui vengono confermati i finanziamenti per gli enti locali e aumentati quelli per la sicurezza». Non un «attacco» politico, precisa Martines, ma «la preoccupazione di un sindaco del Cal che vive quotidianamente i problemi socio-economici dei cittadini. In un momento in cui tutti dicono che dobbiamo investire su formazione, scuola, ricerca, turismo e cultura, ci troviamo a ragionare su numeri non in linea con questa tendenza, mentre si trovano con facilità soldi per telecamere e impianti di videosorveglianza. Mi auguro che i lavori in commissione e poi quelli in Consiglio possano cancellare i tagli».

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Una posizione netta che l’assessore alle Finanze tuttavia respinge. «Dispiace che la spiegazione che già abbiamo fornito nella riunione del Cal non abbia convinto il sindaco Martines – ribatte Zilli –. Le sue reiterate accuse coltivano una polemica sterile senza alcuna valenza di carattere politico». L’assessore leghista chiarisce quindi che le poste all’ingiù «non sono definitive, per il semplice fatto che la Finanziaria non è l’unica manovra dell’anno. Per fare solo l’esempio di Aquileia, interverremo a luglio, quando servirà. E così faremo su tutti i capitoli che lo richiederanno. La giunta Fedriga lavora per ottimizzare l’utilizzo delle risorse».

Sergio Bolzonello, capogruppo del Pd, si prepara però alla modifica del testo. «Siamo all’ennesima presa in giro da parte dell’esecutivo – attacca –. In aula più volte abbiamo evidenziato il fatto che non è possibile portare disegni di legge che vengono poi stravolti dalla presentazione alla votazione in Consiglio. Il fatto che ripetano questo comportamento anche con la legge di Stabilità è davvero la prova regina sul fatto che lavorano a corto raggio e senza una visione complessiva». —


 

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