Culle vuote e immigrati residenti in calo, a Trieste persi mille abitanti in un anno

Non si arresta il trend negativo che interessa tutto il Fvg. Nella provincia registrate 1.354 nascite a fronte di 3.212 morti. La fotografia è stata scattata dall’Ires regionale sulla base di dati Istat

TRIESTE. Meno giovani italiani disposti a mettere al mondo figli e meno immigrati residenti sul territorio che potrebbero sopperire a questa mancanza. Il risultato? La popolazione continua a diminuire. A soffrire di un progressivo spopolamento è anche la provincia di Trieste che perde in un anno quasi mille residenti (-723 nel solo capoluogo), posizionandosi seconda in regione dopo Udine (-2.758 ovvero -0,52%). Le due città diventano così protagoniste di un trend negativo che coinvolge l’intero Fvg. A fronte infatti di una popolazione di 1.211.357 abitanti, si segnala un decremento di 4.180 residenti, in misura pressoché uguale tra maschi e femmine (rispettivamente -0,35% e 0,34%), che diventano -18 mila se si esaminano gli ultimi sei anni.

Monfalcone in controtendenza: più residenti, mentre nel resto del Fvg calano


Sono le notizie - per nulla positive - fornite dallo studio dell’Ires regionale che ha rielaborato i dati Istat riferiti al 2019, evidenziando come in tutto il Nord Est solo Fvg e Veneto riportino il segno meno. A bilanciare, solo in parte, questi numeri sono le province di Pordenone (-0,05%) e Gorizia (-0,24%), che presentano una maggiore tenuta. Tra i cinque Comuni più grandi della regione spiccano poi gli incrementi di Monfalcone (+304 residenti, pari a +1,07%) e Pordenone (+159, +0,31%).



Dal focus si scopre che nel 2019 in regione sono state registrate 7.495 nascite (334 in meno rispetto al 2018, pari a -4,3%) e 14.318 decessi (188 in meno rispetto al precedente anno, -1,3%). Pertanto il saldo naturale, dato dalla differenza tra nati e morti, è pari a - 6.823 unità. Nella provincia di Trieste invece, tra nascite (1.354) e decessi (3.212), il saldo è di -1.858. Come a livello regionale, i decessi riguardano soprattutto donne (1.737 contro 1.475 uomini). Nella sola città di Trieste tra decessi e nascite il dato finale è pari a -1.566.

Dove rintracciare le cause? Negli ultimi anni ha inciso prima di tutto la progressiva riduzione della popolazione italiana in età fertile, costituita da generazioni sempre meno numerose alla nascita (a causa della denatalità registrata a partire dalla seconda metà degli anni Settanta), che non è più compensata dall’ingresso di un numero consistente di giovani immigrati.

Il trend negativo si è palesato in particolare dal 2008, dopo una quindicina d’anni in cui le nascite in Fvg erano quasi sempre in aumento. Il 2007 è stato l’anno del picco con 10.557 nuovi nati, mentre nel 2019 si è rilevato un numero di nascite inferiore di circa 3.000 unità, il più basso almeno dai primi anni Novanta (da quando sono disponibili le serie storiche). In generale il saldo naturale risulta negativo in tutta l’Italia, con la sola eccezione della provincia autonoma di Bolzano.



A influire sul dato finale sono di certo anche le emigrazioni verso l’estero. A livello regionale, i movimenti da e per l’estero dei cittadini italiani in Fvg comportano un saldo pari a -1.818 unità nel 2019. Nel 2019 il numero di italiani residenti in regione, che si sono trasferiti all’estero, ha sfiorato le 3.500 unità (poco più di 1.600 le iscrizioni), un dato molto più elevato rispetto agli anni precedenti la crisi economica. Guardando alla provincia di Trieste si osserva che i residenti italiani che hanno abbandonato la città erano 542 nel 2013 mentre l’anno scorso sono diventati 871, a fronte di 340 persone iscritte dall’estero. Nel 2019 la città si posiziona così seconda in regione, dopo Udine (1.366), per numero di “fughe” all’estero. —


 

Riproduzione riservata © Il Piccolo