Crollo della piscina, il giorno della super perizia. Per i 18 indagati un esercito di consulenti

Già al lavoro sul luogo del cedimento l'ingegner Curtarello, esperto di fama nazionale scelto dal pm: da verificare l'eventuale sussistenza di pericoli imminenti.  Le difese hanno schierato ciascuna un consulente di parte 
Il crollo del tetto della piscina Acquamarina
Il crollo del tetto della piscina Acquamarina

TRIESTE Una guerra di perizie. Ecco il terreno su cui si deciderà l’esito dell’inchiesta avviata dalla Procura per far luce su cause e responsabilità del crollo della piscina Acquamarina.

A tre settimane dal cedimento della copertura che miracolosamente non ha provocato feriti e vittime, quella di oggi sarà una giornata importante. Alle 12 appuntamento in Procura con il sostituto procuratore Pietro Montrone, che ha aperto un fascicolo per cooperazione in disastro colposo, per la perizia da affidare a Franco Curtarello, esperto di fama nazionale per quanto riguarda strutture in acciaio e sicurezza nei cantieri: l’ingegnere padovano è noto a Trieste anche per la perizia sul caso del palco per il concerto di Jovanotti crollato durante la fase di allestimento al PalaTrieste, cedimento costato la vita allo studente Francesco Pinna nel dicembre 2011.

Curtarello nel corso del primo pomeriggio si è già recato nell'area sotto sequestro assieme ai primi consulenti tecnici di parte per verificare l'eventuale sussistenza di pericoli imminenti.

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In Procura erano presenti gli avvocati dei 18 indagati che nei giorni scorsi hanno ricevuto l’avviso di garanzia: il primo passo della strategia difensiva è consistito nel nominare i rispettivi consulenti di parte per gli accertamenti tecnici sulla struttura (o meglio, su quello che ne resta) messa subito sotto sequestro il giorno del crollo, il 29 luglio.

A tracciare la strada del procedimento giudiziario sarà dunque, inevitabilmente, il confronto tra quanto emergerà dalla perizia disposta dalla Procura e gli esiti delle consulenze tecniche di parte.

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A nominare un proprio consulente tecnico sarà anche l’ingegnere Fausto Benussi, che era stato l’autore a fine anni Novanta del progetto strutturale, dirigendo poi i lavori di realizzazione della piscina terapeutica. L’impresa esecutrice era stata la Sacaim di Venezia. Benussi aveva inoltre firmato nel 2016 la perizia statica nella quale richiamava l’attenzione in particolare sullo stato di deterioramento dei bulloni, sollecitando un tempestivo intervento di sostituzione.

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Il crollo alla piscina Acquamarina

Nel primo pomeriggio del 29 luglio gli operai della ditta Zara metalmeccanica di Dolo (il titolare è Pietro Zara) stavano sostituendo i bulloni della copertura di acciaio e cemento, corrosi dai cloruri, come rilevato dalla perizia di tre anni fa. Gli operai appena sentiti i primi scricchiolii erano usciti di corsa, riuscendo ad allontanarsi in tempo così come la barista dell’Acquamarina, i fisioterapisti e alcuni pazienti.

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Il crollo della piscina Acquamarina


La struttura è di proprietà del demanio marittimo, ma nel ’98 il Comune l’ha ottenuta in concessione trentennale dall’Autorità portuale. Poi, negli scorsi anni il Comune ne ha affidato la gestione alla “2001 Società sportiva dilettantistica”, una Srl padovana il cui direttore, David Barbiero, figura tra i 18 indagati assieme a progettisti, costruttori, addetti ai lavori e cinque dipendenti comunali (di cui almeno uno già in quiescenza). Per quanto riguarda questi ultimi l’iscrizione nel registro degli indagati mira essenzialmente a verificare se sia stata sempre svolta la necessaria supervisione sull’attività e sulla manutenzione: una posizione che potrebbe rivelarsi dunque marginale rispetto al fulcro dell’inchiesta.

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«L’avviso di garanzia? È un atto dovuto che ha preso dentro tutti, da chi ha costruito l’impianto più di 20 anni fa a chi lo gestisce – ha commentato Barbiero –. Si tratta di una costruzione particolare che aveva dato dei segnali. Ecco perché, due giorni prima del crollo, abbiamo deciso di chiudere l’impianto e far eseguire quei lavori di manutenzione. C’era stata anche una perizia. È per questo che nessuno si è ferito». —


 

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