Crolla la vendita della benzina: -50%

Ambrosetti: dipende dalla Slovenia e dai prezzi cari rispetto al resto d’Italia
Crollano i consumi di benzina nella nostra provincia. Nei primi quattro mesi di quest'anno i distributori hanno erogato il 50 per cento in meno di verde e il 57, 80 di gasolio rispetto allo stesso periodo del 2007. Un tracollo che, fino ad oggi, ha determinato anche il licenziamento da parte dei gestori delle pompe di trenta dipendenti.


La Slovenia a due passi, l'addio all'agevolata, il caro petrolio: il gioco è fatto. E i dati parlano chiaro: 28 milioni i litri di verde e 8 milioni di gasolio erogati dalle pompe di benzina della provincia di Trieste da gennaio ad aprile 2007, quattordici milioni di verde e 3 milioni 375 mila quelli nello stesso periodo di quest'anno.


«Non mi pare ci sia il reale interesse da parte di nessuno a risolvere questa situazione - afferma il presidente provinciale dei distributori, Roberto Ambrosetti - anzi, mi sto accorgendo che ci sono più politici che si danno da fare per agevolare l'acquisto dei carburanti in Slovenia, di quanti operano a favore della nostra situazione». E il riferimento all'intervento romano sollecitato la scorsa settimana dei senatori Giovanni Collino e Ferruccio Saro per fare chiarezza sulla detraibilità dell'acquisto dei carburanti oltre confine, sembra evidente. Ambrosetti annuncia un incontro con il presidente della Regione, Renzo Tondo.


«Gli sottoporremo nuovamente il problema lasciato in sospeso dalla passata giunta - spiega - e vedremo se sarà possibile trovare una soluzione, anche a fronte delle enormi difficoltà che l'assenza dell'agevolata sta creando alle aziende triestine, specialmente alle più piccole». I prezzi proposti a Trieste risultano spesso tra i più alti d'Italia: «Noi non abbiamo la facoltà di abbassare il prezzo - precisa Ambrosetti - il prezzo è dettato dalle compagnie petrolifere e dalle situazioni. A Trieste - sostiene- viene applicato un prezzo leggermente più alto dalle stesse compagnie anche per una questione di trasporto: arrivare fino da noi, a chi trasporta il carburante, costa di più». Fatto sta che basta andare a Udine per trovare un prezzo simile a quello applicato in Slovenia.


Nel capoluogo friulano l'attuale prezzo della verde oscilla intorno a 1,480 euro al litro al quale viene applicato uno sconto di 0,266 ottenendo così un costo pari a 1,214 euro. Stesso discorso per il gasolio: il prezzo medio a Udine è di 1.480 al quale viene applicato uno sconto di 0,170 arrivando così ad un costo di 1,380. Tariffe vicinissime a quelle applicate oltreconfine: 1.206 per la verde, 1,298 per il gasolio. Un calo delle vendite dei carburanti, ma non così importante come a Trieste, si riscontra comunque in tutta l'Italia perché, aldilà dell'andare a fare il pieno in Slovenia, molti automobilisti la benzina hanno deciso di non comperarla proprio e di ricorrere ai mezzi pubblici, alla classica camminata o di rinunciare a qualche scampagnata.


Anni fa correva una leggenda nella nostra città: si diceva che a causare il traffico erano i tanti pensionati che, visto che c'era l'agevolata e la benzina costava poco, passano il tempo a girare un macchina. E vuoi vedere che qualcuno, a quest'hobby, ormai troppo costoso, ora ci ha rinunciato. Sta di fatto che è di pochi giorni fa anche la notizia di un crollo delle vendite anche delle autovetture, con Trieste che registra un meno 15% rispetto al 2007.


Ma quale potrebbe essere la soluzione che, tra qualche giorno, Ambrosetti potrebbe prospettare a Tondo? «Già quando ero presidente nazionale dell'associazione che riunisce i gestori di distrubutori - riferisce Ottorino Millo - ho portato avanti la proposta di far applicare a Trieste lo stesso metodo che oggi utilizzano ad esempio per chi abita in provincia di Bolzano, al confine con Austria e Svizzera. Lì applicano una riduzione del prezzo alla pompa facendo la media tra le tariffe applicate a livello nazionale e quelle rilevate nella fascia di territorio immediatamente oltre il confine».

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