Crolla la natalità in Istria e Dalmazia
SPALATO. Ad esagerare si potrebbe dire che la Dalmazia stia morendo, penalizzata da un decremento demografico davvero preoccupante, confermato dalla crudezza delle cifre avutesi nel 2013. La natalità è ovunque in calo in questa regione adriatica, ad eccezione di Tenin (Knin), nella contea di Sebenico, dove il numero dei nati l’anno scorso ha toccato le 225 unità, tre bebé in più rispetto al 2012. I risultati peggiori si registrano nelle aree alle spalle della fascia costiera, come ad esempio nella cittadina di Sinj, dove nel 2012 a venire a luce sono stati 167 bambini, l’anno scorso solo 108. La più nota ginecologa a Sinj, la dottoressa Anka Danoli„, ha una sua spiegazione per il trend negativo: «Sono d’accordo che la disoccupazione stia dando colpi pesanti alla natalità. Ricordo che i nostri vecchi, sicuramente più poveri di noi, avevano famiglie con sette, otto e più figli e c’era sempre un tozzo di pane per tutti. La verità è che i giovani di oggi sono molto più egoisti, preferiscono avere un’auto costosa oppure occhiali da sole griffati invece di mettere al mondo un bambino. Il mondo sembra essersi capovolto, come pure le priorità nella vita». C’è il caso di Spalato, la maggiore città della Dalmazia per numero di abitanti (178 mila), seconda in Croazia dopo la capitale Zagabria. Nonostante nella città di Diocleziano vengano a partorire anche donne di Imotski, Makarska, Vrgorac e altre località, nel 2013 il numero delle nascite è stato di 4500. Nel 2011 sono venuti alle luce 4668 bimbi, l’anno prima 4991. Non è che a Zara la situazione sia migliore: dai 1773 bebè nel 2012, si è passati ai 1713 bambini nell’anno conclusosi giorni fa. A Sebenico si è sulla falsariga delle altre città dalmate, con 598 nati l’anno scorso e 665 nel 2012. Anche a Porta Perenta (Metkovi„) c’è stato meno lavoro per medici e infermiere in quanto nel 2013 si sono avute 147 nascite, 21 in meno nei riguardi dell’anno precedente. L’antichissima Ragusa (Dubrovnik) non ha voluto fare un torto alle consorelle dalmate, allineandosi sulle loro posizioni: 995 i nati nel 2013 e 1094 nel 2012, quasi 100 in meno in soli 12 mesi. L’ accademica Alice Wertheimer Baleti„, esperta in scienze demografiche, va giù duro: «I politici croati dovrebbero smetterla di occuparsi di cose futili. Se non ci sarà una maggiorazione della natalità e del numero di occupati, la ripresa economica resterà una chimera. La Dalmazia si sta spopolando, nei villaggi dell’entroterra vivono soltanto anziani. Temo che un giorno si darà ragione alle proiezioni dell’Onu, secondo cui nei prossimi 40 anni la Croazia, che adesso ha 4,5 milioni di abitanti, avrà mezzo milione di residenti in meno».
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